3 minuti per la lettura
ALKMAAR. Non può passare da una serata esaltante ad una prestazione dai risvolti preoccupanti, assistere a delle interessanti trame di gioco che si sviluppano più per vie centrali, data l’insufficienza sulle fasce con Insigne e Politano, in affanno, nonostante la buona prova dei terzini, Ghoulam, in crescita, e Di Lorenzo, autore del cross per la realizzazione della rete azzurra, e poi soffrire e incoronare come top player, il portiere colombiano, quell’Ospina che stringe i denti per giocare dopo l’infortunio, e si rende autore di interventi pregevoli, superandosi quando respinge sul palo la conclusione forte ed angolata del capitano degli olandesi, Koopmeiners, risultato il migliore in campo, con una prova maiuscola, macchiata dall’errore ( preferibile parlare di bravura dell’estremo difensore partenopeo) del penalty.
Manca la continuità, e Gattuso lo sottolinea: “…abbiamo rischiato di perdere la gara, e forse lo avremmo anche meritato, nonostante le occasioni che ci siamo procurate nel finale, e non concepisco errori banali, passaggi di palla sbagliati che hanno favorito, e non poco, le ripartenze degli avversari, già ricchi di aggressività e velocità. I subentranti non hanno fornito quanto mi aspettavo, e mi consola che alcuni, relegati da tempo in panchina, si sono espressi su buoni livelli, in particolare Petagna, che ha cancellato la prova negativa disputata contro il Rijeka.”
Il messaggio che ha lanciato, in settimana, al capitano, chiedendogli qualche sorriso in più, non ha sortito effetti positivi, così come la speranza di trovare la conferma da Politano non si è realizzata, ma ciò che lascia amareggiati è la doppia delusione: innanzi tutto non aver chiuso il discorso qualificazione che avrebbe determinato ripercussioni favorevoli in ambito campionato, e non aver confermato la validità dello schieramento con i tre piccoletti in avanti, nonostante avesse garantito il vantaggio dopo pochi minuti. E’ sembrato più a suo agio, Petagna, quando ha svolto le funzioni di unico attaccante, trovandosi in diverse occasioni a pochi passi dalla porta dell’AZ, fallendo per due volte la segnatura.
Cosa salvare dalla trasferta in terra “orange”? Poco, la conferma del buono stato di forma di Maksimovic e Ghoulam, qualche fiammata di Mertens, soprattutto nel primo tempo, quando lo si è rivisto in versione “Sarri”, e, di contro, un calo della tenuta, la lentezza del centrocampo, nonostante un generoso ed efficace Bakayoko ( che patatrac la sua scivolata sul rigore concesso ai padroni di casa), caratterizzato da Zielinski, in ripresa sì, ma non al top, e Ruiz, ancora eccessivamente lezioso nei movimenti. Come confermato da Gattuso, a fine gara, il contratto che lo legherebbe al Napoli, sbandierato come accordo raggiunto tra le parti, nell’intervento televisivo di Giuntoli, non lo ha solleticato più di tanto: ” E’ il fattore che mi lascia indifferente, il lavoro che porto avanti prescinde dalla firma su un pezzo di carta, si sta interessando della questione altra persona, ma non inficia quanto ho da sempre dichiarato, e cioè che avendo una squadra forte, non posso sottrarmi a raggiungere obiettivi che fanno gola a me, alla società ed in primis ai tifosi.”
Nei prossimi dieci giorni, Crotone in trasferta, Real Sociedad e Sampdoria allo stadio “Diego Armando Maradona, dovrebbe definirsi, lo si spera in positivo, la stagione degli azzurri, mentre si delinea, ad ascoltare dei “rumors”, la possibilità concreta di recuperare il punto di penalizzazione e la disputa del match allo Stadium di Torino….
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA