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BRESCIA – NAPOLI 1 – 2

BRESCIA: Joronen 6,5 , Sabelli 6, Mateju 5, Chancellor 6, Martella 5, Bisoli 5, Tonali 6,5 , Bjarnason 5 (66’ Skrabb 6,5), Zmrhal 5, Dessena 5 (85’ Ndoj s.v.), Balotelli 5.
In panchina: Andrenacci, Gastaldello, Spalek, Donnarumma, Mangraviti, Viviani, Semprini.
All. Diego LOPEZ 6
NAPOLI: Ospina6,5 , Di Lorenzo 6,5 , Manolas 6,5 , Maksimovic 6,5 , Rui 7, Ruiz 6,5 , Demme 5,5 (86’ Allan s.v.) , Elmas 5,5 (76’ Zielinski 6), Politano 6, Mertens 6 (67’ Milik 5) , Insigne 7.
In panchina: Meret, Karnezis, Callejon, Lozano, Luperto, Hysaj, Ghoulam, Lobotka.
All. Gennaro GATTUSO 6,5
Arbitro: Orsato di Schio 5,5 – Guardalinee: Giallatini e Vecchi – Quarto uomo: Marinelli
VAR: Chiffi – Avar: Preti
Marcatori: 26’ Chancellor (B), 50’ Insigne (rig) (N), 54’ Ruiz (N)

Note: terreno in ottime condizioni in una serata dalla temperatura rigida, vicina allo zero. Spettatori presenti circa diecimila con un migliaio di supporters partenopei, sistemati nella curva. Ammoniti: Mateju (B), Mertens (N), Elmas (N), Martella (B), Dessena (B), Milik (N). Calci d’angolo 4 per parte. Recuperi: 0 e 5’

BRESCIA. Strano, imprevedibile, a tratti deludente nei suoi uomini di punta, incapace di trovare gli spazi giusti per incunearsi in una serratissima ed agguerritissima retroguardia bresciana, il Napoli del primo tempo: la velocità della manovra, gli inserimenti di Elmas e Ruiz, le pressioni sulle fasce di Rui e Politano, lo “stantuffo” Demme, le invenzioni di Insigne, dove le avevano lasciate i calciatori azzurri? Un mistero! Eppure nei primi minuti la partita sembrava avesse preso la piega di una pura formalità, sia con una traversa  colpita da Mertens (2’) con un tiro liftato che cercava di sorprendere Joronen, che con una conclusione di Ruiz (10’), su passaggio filtrante di Politano, terminata di poco alta sulla porta delle rondinelle, ma fuoco di paglia si è mostrato per il restante periodo della prima frazione di gioco, soprattutto per le difficoltà che hanno incontrato i partenopei per cercare di impensierire la squadra di Lopez. Possesso palla infinito, ma improduttivo ed anche penalizzante, nel momento in cui da un angolo, il primo, (27’) Tonali lancia in area un pallone sul quale si avventa Chancellor, un gigante barbuto di circa due metri, che scavalcando con un salto il difensore che cercava di contrastarlo, Manolas nell’occasione, infilava l’incolpevole Ospina portando in vantaggio, con poco merito, il Brescia, che poco aveca fatto, ma quanto meno aveva bloccato un inconsistente Napoli. Molti si attendevano un rientro dagli spogliatoi con diverse novità nello schieramento, lasciando a riposo un Ruiz che falliva anche passaggi elementari, un  non convincente Politano, optando per un combattivo Allan rispetto ad un molle Demme, ed invece Gattuso riponeva fiducia  nell’undici di partenza e meravigliava soprattutto vedere sin dall’avvio della ripresa, la rapidità negli scambi, una voglia che sembrava essersi appannata, affossata forse dal pensiero della gara di martedì prossimo contro i blaugrana spagnoli. Ancora una volta, la sveglia era legata al tono, non certo pacato, ed alle parole, sicuramente roboanti, pronunciate dal tecnico nel breve volgere del tempo trascorso per bere il tè dell’intervallo: non passavano che nove minuti ed il team azzurro capovolgeva il risultato, partito ancora una volta con un madornale errore dell’arbitro Orsato, diventato un ossessione, in negativo, per i partenopei, quando su un cross di Insigne, anticipando il tocco di Mertens, pronto alle sue spalle per depositare in rete, era Mateju a toccare volontariamente il pallone con il braccio. Il direttore di gara indicava, pur essendo in posizione idonea per vedere in maniera chiara quanto accaduto, che la sfera era carambolata dalla coscia sul braccio del difensore bresciano, decretando la ripresa del gioco con una rimessa laterale. Questa volta, a dispetto dell’atteggiamento presuntuoso e fallace di Giua in Napoli-Lecce, non si fa ripetere da Chiffi, l’arbitro padovano impegnato alla VAR, l’invito ad andare al monitor per rivedere l’azione, e gli bastano davvero pochi secondi per orientare l’indice sul dischetto del penalty: alla battuta lo specialista Insigne che con un tocco felpato di destro e tirando rasoterra, manda lentamente il pallone nell’angolino dalla parte opposta di dove si lancia vanamente in tuffo Joronen (sinistra). I padroni di casa si riversano nella metà campo azzurra, cercando di mutare la tattica attendista del primo tempo, e al 50’ è Bjarnason con un tiro cross che termina di poco alto sulla traversa, con Ospina comunque ben piazzato, mentre al 52’ è nuovamente Bjarnason, servito sull’out sinistro da Tonali, a lanciare in area per l’accorrente Zmrhal, bravo a incocciare la sfera di testa ma non a centrare lo specchio della porta. Sul capovolgimento di fronte la partita prende la strada del vantaggio per il Napoli, grazie ad un’azione che parte dal settore sinistro con Insigne per terminare sul lato opposto dove Di Lorenzo, non cerca il fondo ma libera sul limite dell’area Ruiz, che con la calma che caratterizza quasi tutte le sue giocate, ferma il pallone, alza la testa, inquadra il famoso incrocio dei pali dove si annidano le ragnatele, e con l’esterno del piede fatato, nel suo caso il sinistro, deposita il pallone proprio in quello spigolo dove Joronen nulla può. La gara cambia prospettiva, e gli uomini di Gattuso possono finalmente affondare negli spazi che si creano grazie alla tattica offensiva che Lopez impone ai suoi calciatori per raggiungere quanto meno il pari e muovere in tal modo la classifica. Ruiz ci riprova allo stesso modo (59’), ma Joronen si muove in tempo e riesce a respingere, mentre al 64’ Mertens per qualche secondo, grazie ad un gol realizzato superando il portiere avversario in uscita, pensa di aver raggiunto il record di Hamsik, ma la posizione di partenza, in offside, gli soffoca in gola l’urlo di gioia. La vittoria è saldamente nelle mani del Napoli, soprattutto con una difesa attenta e precisa, ma quando si arriva intorno al 70’ qualche scricchiolio si presenta inevitabile e le paure si affollano tra i tifosi: fallo su Balotelli (70’), punizione calciata da Tonali e salta più alto di tutti Chancellor, ma la sua conclusione termina lontano dai pali, al 71’ il subentrato Skrabb prova dalla distanza con risultato scadente, mentre lo stesso attaccante, di origine finlandese, dopo azione insistita partita da destra, saltando un paio di avversari nel convergere verso il limite dell’area, si esibiva in un lancio al bacio per Balotelli che da pochi passi da Ospina colpiva al volo, ma bene per il Napoli che la palla sorvolava la traversa. Poi qualche buona occasione per i partenopei, anche con Politano, determinato e pimpante come non lo era stato nella prima fase, un tiro di Balotelli terminato fuori, un salvataggio di Manolas in angolo e la festa finale dei supporters napoletani che rispondevano alle provocazioni ed alle offese, diventate ormai una cantilena quando i meridionali sono “ospiti” degli impianti nordisti, con cori che inneggiavano ad atleti e tecnico del Napoli, invitando i tifosi di casa a prepararsi per il prossimo torneo di B…..    

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