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NAPOLI. La gara dell’anno è diventata una partita quasi senza storia ad osservare i quasi trenta punti che le dividono in graduatoria: Napoli derelitto, risuscitato, durante le competizioni di coppa, sia nazionale che europea, Juventus con il vento in poppa, nessuna competizione esclusa. E allora? Pronostico chiuso? Ragione e competenza optano per il sì, cuore, passione, riscatto invogliano a scommettere sugli azzurri. Entrare in campo con la stessa determinazione che ha caratterizzato l’undici schierato contro la Lazio, potrebbe far pendere la bilancia dalla parte di Gattuso che, però, decide, a meno di un ripensamento dell’ultima ora, di lasciare in panca Lobotka e dare ancora un’opportunità ad un Ruiz irriconoscibile, almeno ad osservare attentamente le ultime prestazioni, al di sotto della sufficienza. Avremmo avuto piacere di “saggiare” le sue peculiarità, stante i soli venti minuti giocati in coppa Italia, causa l’espulsione di Hysaj, che costrinse il tecnico a mischiare le carte, relegandolo negli spogliatoi: eppure aveva bene impressionato, e, forse, avrebbe avuto lo stesso impatto che offrì Lozano, all’esordio nel campionato italiano, in occasione della partita di andata allo Stadium, quando, sotto di tre reti, riuscì con un rendimento spettacolare, mai più visto…, a dare manforte ai partenopei per giungere ad un inaspettato e sorprendente pari, vanificato poi dalla sciagurata autorete di Koulibaly. Ed allora a cosa appellarci per sperare, per essere fiduciosi? Non tanto ai fischi, immancabili per il Pipita, né tanto meno agli applausi riservati al tecnico dei tempi belli, Sarri, per alcuni traditore, per altri paladino di un gioco mai più visto, ma alla sola voglia di sentire i tifosi cantare incessantemente come nella serata di martedì scorso. Non è il caso di soffermarsi sulla formazione bianconera, che scuote anche la parte infinitesimale delle cellule che scatenano la paura, con Ronaldo che, ci auguriamo, non ripeta il saltello biricchino che causò l’espulsione dell’incolpevole Meret, campionato 2018/2019, con Dybala alla ricerca del gol mai realizzato, con la maglia a strisce, al Napoli, con la difesa che è impenetrabile se non per errori propri: preferibile fare affidamento sull’inventiva di Insigne, al quale va ricordata la promessa rivolta al bimbo in lacrime dopo il disastroso match con la Fiorentina, emblema del fondo che si era toccato: “ritorneremo a farti sorridere, parola di capitano!”. Sull’arbitro, Mariani, non ricordiamo particolari negativi delle sue direzioni con gli azzurri, mentre al VAR preoccupa la presenza di Rocchi, autore dell’allontanamento di Meret, senza avvalersi della macchina che, ironia della sorte, in questa partita dirige….

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