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NAPOLI. Nella ricerca disperata di recuperare i cocci di un giocattolo andato in frantumi, nel breve volgere di qualche mese, forse due, il Presidente si è lasciato andare alle domande incrociate dei colleghi delle tv, all’ingresso della location attrezzata per festeggiare i 120 anni della società Milan, non disdegnando di ricoprire più ruoli in una fase di disequilibrio generale: “ La squadra deve resettare i princìpi Ancelottiani, si deve ritrovare con i dogmi di Gattuso”, per poi vestire i panni da tecnico, ruolo che non aveva potuto esercitare con il Carletto, data la logica autorità del trainer di Reggiolo: “ E’ opportuno giocare con la linea alta, registrare la difesa in modo da non concedere ciò che invece abbiamo regalato ultimamente, il centrocampo va rinforzato, e per quanto riguarda il reparto offensivo, abbiamo diversi elementi per cui pur avendo un ottimo rapporto con Zlatan ( Ibrahimovic ), credo sia necessario operare un adeguamento in attacco”. Ed infine, per non farsi mancare la prerogativa di risollevare il calciatore più in ombra tra gli atleti in maglia azzurra, il napoletanissimo Insigne: “ Lorenzo deve ritrovarsi, deve allenarsi, e poiché il calciatore non è un automa, ma un uomo ed uno sportivo, faccia ricorso alla serenità familiare per riacquistare la concentrazione che gli difetta in campo e fuori.” Si sono accesi i rifletori, finalmente, sul massimo dirigente, che, di certo, non può estraniarsi dallo scarso entusiasmo, diventato anche disaffezione, del popolo partenopeo, ormai stanco di ascoltare, leggere e toccare (in senso lato) promesse di vittorie che puntualmente sfuggono o, come quest’anno, sono lontane anni luce: non è dato sapere i motivi dell’ammutinamento, se qualcuno ha indossato le vesti di “capo popolo”, di promotore della rivolta, ma almeno voglia ADL ritornare sui propri passi, non esasperare gli animi dei giocatori, insistendo sulla causa civile che ha intenzione di adire, nei loro confronti, per tutelare l’immagine del club, perché solo in questo modo ridarebbe serenità al gruppo. I tifosi di giorno in giorno mutano il loro bersaglio, nella speranza di individuare il o i colpevoli di questa disastrosa annata, e le tv private insistono nelle accuse a trecentosessanta gradi, coinvolgendo anche il Direttore sportivo Giuntoli, reo di una campagna acquisti scellerata, ma il numero uno della società appone chiarezza in questo àmbito: “ Cristiano è tra i migliori agenti operanti nella compravendita di giocatori, ascolterà le richieste di Gattuso, ed è già all’opera ( sembra chiuso il discorso con il Verona per Amrabat, ventitreenne centrocampista marocchino, di sicuro avvenire), e non ha mai tradito la mia fiducia, risultando tra i migliori interpreti per procedere con un bilancio sempre in attivo, ed avendo anticipato anche società europee per portare a Napoli atleti di valore ricercati da più club. Provvederemo a valutare appieno chi è già in casa, acquisteremo ma in maniera mirata, e sarà, Giuntoli, un ottimo filtro per convincere tutti a fare squadra in un contesto di gioco diverso da quello adottato negli ultimi diciotto mesi, fidando soprattutto sull’entusiasmo che non manca.” E se è ottimista lui, devono esserlo tutti i tifosi: se poi non filerà tutto per il verso auspicato, chissà che non decida di rinunciare ad emolumenti per allenatori, sedendosi direttamente lui sulla panchina….
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