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NAPOLI – ILM è la soluzione dei problemi, almeno quelli inerenti il campo, per Ancelotti, che, gioco forza, deve raddrizzare la barra del timone di una barca che, non solo, può affondare, ma anche far “affogare” padre e figlio, appena al secondo anno, quello della consacrazione, alle falde del Vesuvio. L’acronimo è presto svelato, trattasi delle iniziali dei calciatori che dovranno formare il tridente offensivo, che tanto gusta al popolo partenopeo, e che, al momento, solo in teoria, dovrebbe rendere più aggressivo il Napoli, più rispondente alle caratteristiche degli atleti che lo compongono: Insigne, Lozano e Mertens per vivacizzare e concretizzare il gioco offensivo degli azzurri, con il primo che, finalmente, agirà più a ridosso dell’area di rigore avversaria, con il messicano più a suo agio in posizione centrale ed il belga che predilige partire dalla fascia per accentrarsi. Un trio leggerino ? Sì, ma che della velocità e dell’abilità a dribblare ne faranno una scorpacciata. E Callejon ? Rispolverare il ruolo da centrocampista-regista che tanto soddisfò nelle partite all’estero durante la tournèe estiva di pre-campionato. Insomma per Ancelotti non c’è spazio per tergiversare, la rivoluzione tattica va affrontata e risolta da sùbito, senza troppi fronzoli, e, ne siamo convinti, il timore di sbagliare e di mettere in soffitta quanto il tecnico prediligeva, non appartengono alla filosofia dell’allenatore. Poi, la serenità, la riappacificazione con la famiglia De Laurentiis, saranno cosa fatta se i risultati arrideranno al Napoli, campionato, in primis, ed Europa, piatto forte e gustoso (economicamente), poi.
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