3 minuti per la lettura
Genk 0
Napoli 0
GENK (4-2-3-1): Coucke; Maele, Lucumì, Cuesta, Uronen; Hrovosky, Berge; Bongonda (45’ st Paintsil), Hagi (47’ st Heynen), Ito; Samatta. In panchina: De Norre, Wouters, Dewaest, Heynen, Paintsil, Onuachu, Vandevoort. Allenatore: Mazzù
NAPOLI (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui (33’ st Malcuit); Callejon, Allan, Elmas (13’ st Mertens), Fabian Ruiz; Milik (27’ st Llorente), Lozano. In panchina: Ospina, Luperto, Malcuit, Zielinski, Younes, Mertens, Llorente. Allenatore: Ancelotti
ARBITRO: Kovacs (Romania)
note: Ammoniti: Ito (G), Milik, Fabian Ruiz (N). Calci d’angolo: 12-7 per il Genk. Recupero: 2’ pt; 3’ st.
GENK (Belgio) – Spenta, sprecona, poco cinica e a tratti confusa. Nelle Fiandre il Napoli inciampa e non va oltre lo 0-0 nella sfida esterna contro i belgi del Genk non riuscendo a mettere la parola fine alla lunga astinenza in Champions lontano dal San Paolo: da tre anni (dicembre 2016 contro il Benfica) è in bianco in trasferta e il tabù continua. La vittoria avrebbe reso meno complicato il girone dei partenopei, forti del prezioso successo sul Liverpool, ma contro la formazione belga guidata dal tecnico di origine italiana Mazzù, ha gettato al vento una lunga serie di occasioni soprattutto nel primo tempo, tradito dalla serata storta di Lozano e Mario Rui e delle imprecisioni sotto porta di Callejon e Milik e anche da un po’ di sfortuna per i tre legni colpiti nei primi 45’. Avvio aggressivo dei belgi con il Napoli che fatica a costruire e prima occasione con Hagi che cerca spazio dal limite con un destro bloccato da Elmas. Gli azzurri iniziano però a trovare maggiore spazio sulla sinistra e inizia ad affondare. Prima con Manolas che tenta una acrobazia in area con una semirovesciata ‘sbilenca’, poi al 15’ con un palo e una traversa che fanno tremare il Genk: su traversone di Mario Rui, Lucumi manda fuori tempo Coucke che riesce a deviare sul palo la conclusione di Callejon, il primo tap-in di Milik è murato, il secondo scheggiato dalla traversa. Sembra che la partita possa mettersi nella giusta direzione per il Napoli che colpisce un’altra traversa al 25’ sempre con Milik di testa dopo un cross calibrato da Callejon. Il Napoli si fa pericoloso con Lozano, apparso alquanto in ombra e poco servito dai compagni, e con una girata di Koulibaly a porta vuota su corner e salvataggio sulla linea (Milik poi spreca di testa da due passi) ma non concretizza lasciando al Genk la possibilità di farsi pericoloso due volte: la prima al 36’ con un colpo di testa di Hagi che Meret neutralizza e con Bongonda che esplode un sinistro da 25 metri con palla di poco a lato.
Il Napoli, senza Mario Rui per infortunio al 33’ (al suo posto Malcuit) potrebbe fare di più nella ripresa ma graffia poco subendo a tratti l’intensità dei padroni di casa. Qualcosa però nel Napoli non funziona dando al Genk la possibilità di prendere fiducia, compattarsi bene in difesa e tentare ripartenze pericolose (al 70’ si sono contati 11 angoli per i belgi). Ancelotti allora tenta anche la carta Llorente al posto di Milik ma la manovra resta statica e poco incisiva aumentando i rischi in difesa. Lozano e Fabiano Ruiz continuano a non incidere ed è anche il Genk ad essere pericolosa su una scivolata in area di Allan con Hagi che si divora un rigore in movimento. L’assalto finale del Napoli è sterile e confuso. Non è la serata che i tifosi partenopei e gli emigrati italiani si aspettavano.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA