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Giovanni Esposito a Capri: «Nero, il mio debutto alla regia». il film sarà nelle sale la prossima primavera, pronto a raccontare una storia di sacrificio, amore fraterno e speranza in un contesto sociale crudo e disilluso.


CAPRI (NAPOLI) – L’isola dell’arte e del cinema ha accolto con entusiasmo Nero, il debutto alla regia di Giovanni Esposito, attore napoletano di rara sensibilità e ironia con oltre cinquanta film all’attivo. Presentato nella prestigiosa cornice della 29esima edizione di Capri, Hollywood, il film sarà nelle sale la prossima primavera, pronto a raccontare una storia di sacrificio, amore fraterno e speranza in un contesto sociale crudo e disilluso.

A rendere ancora più intenso il progetto, Susy Del Giudice, moglie di Esposito, interpreta il ruolo della sorella Imma, una donna con una grave disabilità. Un’interpretazione che il regista definisce “magistrale”: «Il personaggio quasi non parla. Susy ha sofferto molto per la postura imposta dal ruolo, arrivando a concludere le riprese su una sedia a rotelle», ha raccontato Esposito durante l’incontro a Capri.

GIOVANNI ESPOSITO: IL DEBUTTO ALLA REGIA CON “NERO”

La trama di Nero ruota attorno a un delinquente di mezza età, un uomo che sopravvive di piccoli crimini per mantenere la sorella. «Quello tra fratelli può essere amore incondizionato. Nel mondo di oggi, se ci fosse qualcuno disposto a fare anche piccoli sacrifici, le cose cambierebbero», ha detto Esposito. La storia, scritta con Francesco Prisco e arricchita dal punto di vista femminile della scrittrice Valentina Farinaccio, offre uno sguardo realistico e toccante sulle difficoltà della vita, pur lasciando spazio a momenti di sorriso. Un’opera che promette di lasciare il segno, riportando il pubblico a riflettere sull’importanza del sacrificio e dell’amore incondizionato, in un mondo che troppo spesso dimentica il valore dei legami umani.

AMBIENTAZIONE DELLE RIPRESE

Le riprese, ambientate nella suggestiva e complessa cornice della zona flegrea e del litorale di Mondragone, restituiscono un paesaggio intriso di bellezza e dolore. «C’è un mare che non fa miracoli, dove la telecamera poggia lo sguardo c’è sofferenza», ha spiegato il regista, sottolineando l’importanza della fotografia curata da Daniele Ciprì: «Un maestro che ha preso il film sulle sue spalle, aiutandomi in tutto».

GIOVANNI ESPOSITO: ATTORE E REGISTA

Nero, prodotto da Bartleby, Pepito e Runfilm, è stato un esordio complesso ma gratificante per Esposito: «Quando c’è una storia come questa da raccontare, meglio essere regista. Ma fare l’attore è bellissimo, soprattutto se sei diretto da maestri come Vincenzo Marra», ha aggiunto, anticipando il suo prossimo ruolo nel film “La badante”, ispirato a storie familiari del regista.

Esposito, che negli ultimi mesi ha lavorato con grandi nomi come Noah Baumbach, George Clooney e Adam Sandler, e si è fatto notare nei progetti italiani “Vita da Carlo” e “Uonderbois”, sembra aver trovato con “Nero” un nuovo modo per esprimere il suo talento. Una promessa del cinema italiano non solo come attore, ma ora anche come regista capace di raccontare storie profonde e universali.

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