Un momento dell'inaugurazione
3 minuti per la letturaNAPOLI – “Questa è un’iniziativa molto importante non solo per la città di Napoli ma come segnale forte di quanto un’istituzione come l’Università può fare per il proprio territorio e per il proprio Paese”.
Lo ha detto il ministro per l’Università, Maria Cristina Messa, arrivando a Scampia per partecipare all’inaugurazione della nuova sede della Federico II che accoglie i corsi di Professioni sanitarie della facoltà di Medicina.
“È un’iniziativa importante che oggi ha un’inauguarzione – ha aggiunto – ma che va curata, seguita, portata avanti e aiutata anche dallo Stato che non può ignorare parte del proprio Paese e dunque essere qui oggi di persona è fondamentale per portare la presenza dello Stato”.
Il ministro ha sottolineato la necessità che la sede dell’Università non sia “una cattedrale nel deserto. Il rettore lo sa bene: Federico II ha già aperto in alte quartieri, non è facile ed è un’operazione che richiede molto impegno non solo della governance ma anche dei docenti, del personale e degli studenti perché è chiaro che venire qui sarà scomodo ma è molto importante creare quell’atmosfera e l’ambiente per cui i ragazzi vengono volentieri”.
«Parliamoci con onestà – ha sottolineato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca – qui la camorra non è scomparsa, abbiamo un forte radicamento di delinquenza organizzata ma sappiamo che la realtà di Scampia è cosi complessa e ricca che merita di essere descritta in tutti i suoi aspetti». De Luca chiama in causa lo «spirito civico» dimostrato dai residenti per «le opere che qui abbiamo realizzato, come la stazione della metropolitana al pari dei murales». Del resto, aggiunge, «più si riqualifica più cresce lo spirito civico».
Da qui un appello, ironico, agli studenti: «La Regione investe qui 50 milioni di euro, questo bel panettone rispettatelo e non devastatelo». Per realizzare il polo, ricorda De Luca, ci sono voluti oltre venti anni «situazione che non può essere accettata, vuol dire che il paese è morto». «L’opera dovrà essere completata, avremo bisogno di qualche decina di milioni euro, abbiamo bisogno di efficienza, dobbiamo fare un salto di qualità anche in relazione alle scadenze programmatiche europee».
Infine un appello, agli studenti: «Faremo di tutto per costruire prospettive di lavoro al termine del vostro impegno ma voi abbiate la convinzione chi vi prospetta l’assistenza non è un vostro amico, è vostro amico chi vi dà gli strumenti, la formazione e il coraggio per essere voi per primi responsabili della vostra vita».
«Napoli può essere riferimento per la ripartenza del Paese partendo da quei luoghi che sono definiti del disagio e che invece sono luoghi di opportunità» ha invece detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. «Noi – ha aggiunto – meritiamo molto di più di quello che sembra. Napoli ha grandi risorse, capacità e voglia di fare in tutte le sue espressioni. Questo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza e costituisce l’affermazione che a Napoli le cose si possono fare e si possono fare bene».
Da segnalare anche la protesta,poco prima dell’inaugurazione della sede universitaria. Gli attivisti del Comitato Vele, Cantiere 167 e Movimento disoccupati 7 novembre hanno esposto uno striscione con lo slogan ‘Siamo solo sognatori abusivi». «La gente come noi non molla mai» urlano, rivendicando che quello che si è ottenuto a Scampia è anche merito della loro lotta. «Siamo stanchi di aspettare, noi vogliamo lavorare», urlano.
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