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NAPOLI – Per contrastare l’inquinamento nel bacino del Mediterraneo sarà necessario ridurre anche “l’emissione di zolfo in atmosfera delle imbarcazioni di grande tonnellaggio ». E’ questo uno dei punti della «Carta di Napoli” che si sta scrivendo a Napoli nel corso della riunione di Cop 21. A partecipare all’incontro le delegazioni di 21 Paesi del Mediterraneo (Albania, Algeria, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Israele, Italia, Libano, Libia, Malta, Monaco, Montenegro, Marocco, Slovenia, Spagna, Siria, Tunisia, Turchia ed Unione Europea) più quella dell’Unione Europea. Una sfida, quella della riduzione delle emissioni di zolfo, sostenuta dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Per raggiungere questo obiettivo, ha sottolineato il ministro occorrerà «uno sforzo da parte degli armatori, non solo italiani ma anche stranieri». «L’Italia è già in anticipo su questo fronte perche è stato avviato un confronto con Confitarma, disponibile – ha spiegato sempre Costa – a costruire un percorso insieme al governo italiano. Prima si ragionava per contrapposizioni ora si lavora per assonanze. Tutti stanno cominciando a capire che valorizzazione del mare e tutela ambientale devono viaggiare assieme: una cosa non può fare a meno dell’altra e pertanto siamo tutti attori ». Cambiamenti che richiederanno un discreto investimento. Altro obiettivo, «al quale teniamo molto è la tutela della biodiversità perché non va dimenticato che il Mediterraneo, pur essendo uno dei mari più piccoli al mondo, ha l’8 per cento della biodiversità», ha detto sempre Costa, «con una concentrazione di ricchezza fantastica su un mare dove si affacciano oltre 500 milioni di cittadini, con una economia – e penso al turismo – che coinvolge altri 500 milioni di persone».
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