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NAPOLI –I nomi in lizza per palazzo Santa Lucia sono 7, ma gli occhi sono puntati soprattutto sui due rivali, se non eterni, almeno da un decennio: Vincenzo De Luca, esponente Pd a guida della coalizione di centrodestra, e Stefano Caldoro, socialista in testa al centrodestra. E’ la terza volta che si affrontano: nel 2010, dopo i 10 anni del Dem Antonio Bassolino, vinse Caldoro, che poi mancò la riconferma nel 2015. Uno a uno, palla al centro: sarà la terza sfida a decretare chi è in vantaggio.
L’uscente De Luca è sostenuto da 15 liste: Pd, Campania Libera, De Luca presidente, Iv, Centro democratico, Davvero-Partito Animalista, Europa Vede Demos, Democratici e progressisti, + Campania in Europa, Per le persone e le comunità, Liberal democratici, Noi campani, Partito Repubblicano, Partito Socialista Italiano, Fare democratico.
A sostegno del centrodestra di Caldoro, invece, sei liste: Caldoro Presidente/Udc, Lega, Fratelli D’Italia, Forza Italia, Adc Alleanza di Centro con Popolo e territorio, e “lista identità meridionale/marcoregione Sud”.
In corsa per la presidenza, anche Valeria Ciarambino con la lista del Movimento 5 Stelle, consigliere regionale uscente, che prova il bis dopo la candidatura apicale di cinque anni fa. Chiudono la griglia, Luca Saltalamacchia con la lista Terra, Giuliano Granato per Potere al Popolo, Sergio Angrisano con Terzo Polo ed infine Giuseppe Cirillo, candidato per il Partito delle Buone Maniere.
De Luca favorito, Caldoro che tenta lo sprint, Ciarambino che punta a confermare il consenso del Movimento 5 Stelle in Campania. E’ questo lo scenario in vista delle regionali di domenica e lunedì nella regione attualmente governata da De Luca. Il governatore guarda alla scadenza portando lo sguardo già oltre, ai suoi possibili prossimi cinque anni e alla prima battaglia, quella dei fondi per il Sud, criticando Salvini: “Dobbiamo prepararci – dice – a fare la guerra per non far arrivare in Campania e nel Sud le briciole del Recovery Fund. Questa guerra è già in atto e quando qualche volta faccio riferimento a qualcuno che arriva da Milano a prenderci in giro, lo faccio perché al sud deve arrivare il 40% di quei fondi europei». Per De Luca «le nostre famiglie, figli e le imprese contano mille volte di più delle bandiere di partito».
De Luca lancia anche una sfida interna perchè molta attenzione sarà sul voto delle liste e sul risultato del Pd che punta a non farsi superare da una delle civiche del presidente uscente. Caldoro con il centrodestra lancia invece lo sprint provando a picconare De Luca sul Covid19 da Piazza San Domenico, cuore del centro storico di Napoli: «La Campania – dice – è zona arancione, siamo in una situazione di totale caos e poco controllo, di grave allarme. Siamo primi in Italia per contagi, si continuano a non fare i tamponi e non si aprono le scuole. Mi appello al governo affinché dia una mano a questa regione che non è capace di gestire l’emergenza, sosteniamola.
Ho tentato di rassicurare i cittadini ricordando loro che il voto è importante ma non posso che registrare la responsabilità da parte del Governo e della Regione Campania che non dicono nulla, non fanno nulla. Non c’è un piano che rassicuri i cittadini rispetto al rischio Covid nei seggi». Valeria Ciarambino va all’attacco sulla sanità: «Per cinque anni – dice – De Luca non ha mosso un dito per modificare i criteri di redistribuzione dei fondi tra Nord e Sud, ora si faccia da parte. La prima cosa che farò al governo della Campania sarà siglare un patto con i governatori delle regioni del Mezzogiorno per andare tutti assieme a battere i pugni al tavolo della Conferenza Stato-Regioni. Dobbiamo pretendere il superamento dei criteri della spesa storica e la modifica del riparto del fondo nazionale sanitario, che oggi penalizzano la Campania». E anche la candidata del Movimento 5 Stelle punta sul riparto del Recovery Fund: «Ho scritto al presidente del Consiglio Conte – afferma – per una maggiore attenzione al Sud nella ripartizione delle risorse destinate all’Italia».
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