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NAPOLI – Il sindaco Luigi De Magistris e il Governatore De Luca dividono il centrosinistra, il Pd e i 5stelle in vista delle Regionali.
E’ il primo cittadino di Napoli che vuol aprire una fase nuova: “Penso che bisogna valorizzare delle esperienze di governo civiche, come quella di Napoli, unica grande esperienza autonoma al di fuori dei partiti. Abbiamo un primo test che sono le Regionali in Campania tra qualche mese, dove al di là delle alleanze Pd-M5s si può provare a creare una coalizione civica regionale larga che mette insieme esperienze di movimento, di governo di territorio dal basso, di chi vuole essere alternativo a estremismo di Salvini e continuismo di De Luca”.
Insomma niente De Luca. “In Campania senza di noi si perde. Se si mette in campo una candidatura forte, noi ci siamo; se invece c’è qualcosa di vecchio e asfittico noi non ci siamo, ci candidiamo da soli, faremo una lista forte, turno unico, corpo a corpo sono le elezioni che ci piacciono di più. Dipende da loro”.
Loro sono Pd e 5stelle che secondo il sindaco dovrebbero fare a meno del Governatore. E su questo punto potrebbero ritrovarsi il nascente movimento Cittadino Sud, associazione presieduta dal deputato di Liberi e Uguali, Federico Conte. che parla di una lista civica “con un cuore politico”. A cui prende parte anche Umberto Del Basso De Caro che resta nel Pd, apre ai 5stelle, strizzando l’occhio a De Magistris mette all’angolo De Luca.
“Sono assolutamente persuaso della linea che il partito nazionale sta enunciando in maniera sempre più nitida di ricercare ogni possibile alleanza anche a livello regionale con il M5s e ritengo che in Campania bisogna aprire anche al Movimento di de Magistris. Dobbiamo dare vita a un centrosinistra ampio, allargato e inclusivo per vincere”. Intanto nel consiglio regionale di martedì un ulteriore scontro tra al coalizione del Governatore e i 5stelle che commenta stizzito, che aveva rimproverato i suoi di snobbare il Pd: “L’unico che mantenga una lucidità politica rimane Beppe Grillo” dice il governatore: Hanno festeggiato i 10 anni di vita – ha detto – e questo fa piacere. Credo sia mancata una cosa fondamentale: un’operazione verità. Il movimento non ha ancora imparato la buona educazione. Sono un impasto di demagogia ed ignoranza. Se questi 10 anni segnano un’evoluzione verso un livello di educazione e concretezza, allora è un anniversario positivo, ma se devo ragionare rispetto a quello che sento nel Consiglio regionale, meglio chiudere le porte”.
Proprio alle Regionali e sulle ipotesi di alleanza giallorossa De Luca ha riservato un passaggio: “Trovo sconcertante questo chiacchiericcio messo in piedi in merito alle Regionali. Rimarremo testardamente concentrati sul lavoro.
Questa è una Regione che – ha spiegato – se non ti metti la notte a pensare alla risoluzione dei problemi, si arena da sola.
La Corte dei Conti ci impediva di fare nuove assunzioni, quindi in questi quattro anni abbiamo lavorato in condizioni assurde.
Posso dire che abbiamo fatto in Campania quello che non si è fatto in 40 anni, nonostante le condizioni sfavorevoli. Noi, a novembre, usciremo dal commissariamento della sanità campana”.
Che continua a incassare adesioni. Nel corso dell’iniziativa dal tema ‘verso la Leopolda 2019’, tenutasi l’altro giorno presso il Golden Plaza Tulip, è stato ufficializzato il passaggio al progetto “Italia Viva” dell’ex europarlamentare del Partito democratico, Nicola Caputo, oggi consigliere del governatore della Regione, Vincenzo De Luca, e del consigliere regionale deluchiano Luigi Bosco che ha lasciato il suo movimento Campania Libera. Al battesimo, tenutosi a una settimana dall’appuntamento della Leopolda a Firenze, ha presenziato il vice presidente della Camera dei deputati, Ettore Rosato.
Il consigliere Caputo, che lascia il Pd dopo 12 anni, ha parlato di “nuova sfida e di una scelta dettata dal cuore, di difficoltà a rapportarsi con gli esponenti del Pd locale”.

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