2 minuti per la lettura
Gli esperti Invitalia e gli enti accreditati di tutta la Regione Campania si sono incontrati per confrontarsi sulla misura ‘Resto al Sud’.
Nel corso dell’incontro, che si è svolto nell’assessorato al lavoro, è stata lanciata la nuova piattaforma nazionale ed ha consentito di evidenziare i numeri di Resto al Sud in Campania: ad oggi risulta la prima Regione di Italia con 4.812 domande presentate e 2128 progetti approvati, con investimenti superiori ai 143 milioni di euro e la creazione di 8.522 posti di lavoro.
Da oggi, inoltre, viene allargata la possibilità di accedere agli incentivi previsti da Resto al Sud ai professionisti under 46. All’incontro ha partecipato anche l’Assessore al Lavoro e alle Risorse Umane Sonia Palmeri.
«Siamo orgogliosi – sottolinea l’Assessore – di essere la prima Regione d’Italia per la creazione di nuove imprese e non solo di giovani, ma anche di coloro che hanno perso il lavoro ed oggi anche di professionisti. Mi complimento con tutti gli Enti Promotori per la capacità e professionalità che ha permesso alla Regione Campania di ottenere questi risultati. Abbiamo sostenuto con forza l’esigenza di innalzare il limite di età, perché la vita deve concedere sempre una seconda o terza possibilità. Siamo fieri di sostenere, con la Regione Campania costruisci il tuo futuro».
A partire dalle ore 12:00 di ieri, i professionisti under 46 residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017 possono accedere agli incentivi previsti da ‘Resto al Sud’ e presentare i progetti sulla piattaforma online di Invitalia. Con le modifiche apportate alla misura ‘Resto al Sud, possono accedere all’incentivo i liberi professionisti che, nei 12 mesi che precedono la richiesta di agevolazione, non sono stati titolari di partita Iva per un’attività analoga a quella proposta per il finanziamento e che mantengono la sede operativa nelle regioni interessate. Si tratta, ad esempio, di professionisti, ex dipendenti di uno studio, che vogliono aprirne uno proprio o di chiunque voglia uscire da una situazione di precariato o lavoro irregolare. l finanziamento Resto al Sud copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo; un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA