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NAPOLI – «Auguro al presidente De Luca e ai consiglieri che saranno eletti buon lavoro con la speranza che possano operare proficuamente per il bene comune della Campania e della sua popolazione. Per questi dieci mesi, come prima anche oggi, da parte mia c’è la massima disponibilità a un dialogo istituzionale nell’interesse reciproco dei nostri territori e popolazioni».
Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, interpellato dall’ANSA all’indomani del voto che ha visto Vincenzo De Luca essere riconfermato alla guida della Regione Campania con una percentuale altissima rispetto agli sfidanti. Secondo de Magistris, De Luca ha vinto per tre motivi: aver saputo «abilmente utilizzare un fattore imprevedibile quale la potenza mediatica della pandemia e i poteri assoluti che lo Stato ha affidato ai presidenti di Regione», l’assenza di un’alternativa che potesse concorrere per vincere «perché nel rispetto degli altri candidati – ha evidenziato – si è capito subito che non c’è mai stata partita» e essere stato sostenuto da 15 liste «con candidati che hanno migliaia di voti».
Un quadro che tuttavia secondo de Magistris non significherà un governo «in discesa» per De Luca. «Penso che non sarà facile governare la Regione Campania – ha affermato – perché si dovrà trovare un equilibrio tra le varie forze della maggioranza e anche perché adesso dovrebbe essere finita la stagione della propaganda e dovremmo iniziare a vedere le cose che si sono fatte, quelle non fatte, quelle che sono state distrutte e quando cominceremo a capire che le cose stanno diversamente da come appaiono molti nodi verranno al pettine. A noi fino a giugno compete lavorare con massimo impegno e dedizione nello spirito di massima collaborazione istituzionale tanto con il Governo nazionale che con la Regione».
Rispetto all’esito del voto regionale a livello nazionale, il sindaco di Napoli si è detto «non meravigliato» dal 3 a 3 fra centrodestra e centrosinistra «sebbene non fosse scontato l’esito in Toscana e Puglia» ed ha evidenziato che «stravincono» i presidenti di Regione che hanno «ben utilizzato dal punto di vista mediatico, politico e istituzionale il Covid tra cui De Luca che prima dell’emergenza era dato per sconfitto».
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