1 minuto per la lettura
«Sono stata anche io una ragazza del Sud quindi conosco bene quelle che possono essere delle aspettative tradite. L’impossibilità di sognare un futuro diverso. Per questo dicevo prima che so che le aspettative sono alte. Perché conosco quelle aspettative. Su di noi grava una grande responsabilità: quella di non deluderle».
Lo ha sottolineato il ministro per il Sud e la Coesione territoriale al termine della prima parte dei lavori di oggi del convegno “Sud – Progetti per ripartire”, iniziativa di ascolto e confronto promossa in vista dell’elaborazione del Pnrr e della definizione dell’accordo di partenariato.
«Devo dire – ha osservato il ministro – che il dibattito di questa mattina sfata due luoghi comuni: il primo luogo è che il Sud sia capace soltanto di lamentarsi. Io non ho ascoltato lamentele, ho ascoltato invece interventi appassionati, orgogliosi, che hanno avanzato proposte concrete su come avviare o su come accelerare la ricostruzione del Paese a cominciare dalla necessità di colmare il divario Nord-Sud.
Il secondo luogo comune sfatato è che i politici del Sud lavorano solo per allargare l’area dell’assistenzialismo. Mi sembra invece che gli interventi dei presidenti di Regione siano andati nella direzione opposta. Se volessi usare una metafora direi: il Sud, attraverso i governatori meridionali, non ha chiesto pesci, ma canne da pesca, opportunità per pescare di più o per pescare meglio.
A noi – ha detto ancora Carfagna – il compito non solo di recepire le vostre istanze, ma anche di attuarle, sapendo che condivido la vostra passione e che cercherò di fare il possibile per realizzare le tante aspettative riposte nei nostri confronti».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA