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«Parte il confronto con Sergio Rastrelli e con le altre civiche e partiti di centrodestra. Le dichiarazioni di Maresca fatte a più riprese rendono le distanze ormai incolmabili. Siamo certi che sull’unità del centrodestra la Lega vorrà costruire con noi una alternativa di Governo».
Il finale è arrivato nel tardo pomeriggio di ieri con una breve nota del comitato cittadino di Forza Italia Napoli. Niente più sostegno al magistrato anticamorra in aspettativa Catello Maresca. Si vira sul candidato sponsorizzato da febbraio da Fratelli d’Italia, l’avvocato Sergio Rastrelli, figlio di Antonio, ex governatore della Campania. «A Napoli nutriamo interesse per la candidatura di Catello Maresca ma allo stesso tempo non si può rinunciare al simbolo dei partiti, sono la cinghia di trasmissione tra cittadini ed istituzioni» ha incalzato il coordinatore nazionale degli “azzurri”, Antonio Tajani.
La questione nasce dalla posizione contraria di Maresca ai simboli di partito. Credo che le ideologie per i problemi di Napoli – aveva detto il magistrato – in questo momento si debbano mettere da parte. I problemi di Napoli non hanno ideologia precisa ma va trovata solo la soluzione migliore che non è gialla verde rossa o blu, non dipende dal colore, è una soluzione di buonsenso, capacità operative, competenze e professionalità.
I simboli sulla scheda? Non è un problema mio – ha aggiunto – a me interessa ragionare di programmi e di progetti, delle cose che la gente vuole. A me non interessa parlare dei simboli, lo deciderò insieme, probabilmente, quando si sarà deciso tutto il resto, quando avremo trovato le convergenze sui programmi, capito la squadra da chi dovrà essere rappresentata. “Oggi non è un mio problema – ha aggiunto Maresca – c’è un tavolo nazionale che sta ragionando, ma penso che debba primo di tutto scegliere se venire a confrontarsi sui programmi con il gruppo civico che rappresento. Parlare oggi dei simboli mi sembra un modello non corretto, parliamo di programmi, contenuti, delle squadre”.
ESULTA RASTRELLI
Sempre nel pomeriggio arrivano le dichiarazioni di Rastrelli. “Sono onorato che ci sia attenzione da parte di Forza Italia, nei confronti dei cui dirigenti ho la massima stima – ha esultato l’avvocato napoletano – Mi auguro ancora che le ragioni di aggregazione del centrodestra continuino a prevalere sulle possibili spinte di frammentazione, tipiche della sinistra che vive di convenienza mentre il centrodestra si è sempre contraddistinto per una forza di coalizione”.
«La mia posizione – spiega ancora Rastrelli – fin da quando ho dato la mia disponibilità quando mi è stato richiesto da Fratelli d’Italia e in particolare da Giorgia Meloni, è questa: io sono a disposizione del centrodestra perché mi ritengo uomo del centrodestra e, peraltro, mi ritengo uomo del centrodestra allargato e aggregante, nelle condizioni quindi di poter andare anche oltre il perimetro tradizionale. Nella stessa logica, però, ritengo che proprio per le necessità della città non è tempo di protagonismi personali, per cui io sono in attesa che con la massima serenità i leader del centrodestra si confrontino su quella che ritengono essere la migliore proposta per Napoli».
Rastrelli sottolinea quindi l’importanza che “la mia candidatura, che rimane nella disponibilità di Meloni che l’ha proposta, non risulti in alcun modo divisiva. Sono uomo di grandissima franchezza e anche di grandissima chiarezza, quindi la mia disponibilità resta ed è assoluta. La cosa che non tollero sono le posizioni che generano confusione e sconcerto”.
SOS SPACCATURA
Chi è disposto a “sacrificare” il simbolo pur di sostenere Maresca è la Lega.
“A Napoli c’è la candidatura di Catello Maresca. Perdere questa possibilità sarebbe un’occasione persa per Napoli. Se c’è da chiedere qualche gesto di umiltà alla politica, va bene” ha sottolineato Matteo Salvini. Rischia di spaccarsi la coalizione di centrodestra divisa tra Maresca e Rastrelli. Lievita così a sei il numero di candidati per la successione a Luigi de Magistris: Gaetano Manfredi sostenuto dall’asse Pd-M5s-LeU, Antonio Bassolino da liste civiche di centrosinistra, Alessandra Clemente, la fedelissima di de Magistris dall’amministrazione uscente, l’ex pm Sergio D’Angelo, assessore alle Politiche sociali dal 2011 al 2013, leader di un gruppo di intellettuali.
L’APPELLO DI MARESCA
“Il nostro progetto civico è inclusivo e vuole spazzare via 30 anni di immobilismo ed affarismi lobbistici ai danni dei napoletani. È per questo motivo che invito tutti i partiti interessati, tutte le associazioni che hanno dimostrato interesse su questo progetto ad un confronto serio su metodo e programma. Il collante della squadra di governo che immagino è il ‘Progetto per cambiare Napoli’. Napoli ha bisogno di costruttori, non di distruttori che facciano il gioco della sinistra” ha scritto Maresca, in un appello diretto ai partiti di centrodestra, che in queste ore dovranno sciogliere le riserve se appoggiare o meno la sua candidatura. “La corazzata della sinistra di potere è già al lavoro per bloccare ogni tentativo di cambiare – dice il candidato a sindaco – In queste settimane di campagna elettorale, ovunque incontro cittadini che chiedono risposte e desiderano vicinanza e coerenza da parte delle istituzioni. Non è questo il momento delle divisioni, dei pregiudizi ideologici, delle prese di posizione personali che nulla hanno a che vedere col futuro di Napoli”.
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