2 minuti per la lettura
«La vera sfida del Piano per il Sud non è stanziare le risorse ma spenderle e spenderle bene. Per questo puntiamo ad un nuovo metodo: capire su cosa puntare, iniziando dai giovani e dall’istruzione. Questo piano è il frutto di un lavoro condiviso del Governo – ringrazio molto il premier Conte – non è un frutto della mia mente. La vera novità di questo Piano è nel metodo: abbiamo rafforzato il presidio centrale ma lo mettiamo a servizio degli enti locali». Così il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano a Mezz’ora in Più su Rai 3. Sono stati ricordati i numeri del Piano per il sud: 23 miliardi in 10 anni, di cui 33 per le infrastrutture e 21 miliardi per il prossimo triennio. «L’idea di fondo è che il sud non è una causa persa. Abbiamo presentato questo piano in una scuola tecnica che il preside ha fatto diventare un modello d’eccellenza a Gioia Tauro. Oggi non si spende perchè non ci sono progetti cantierabili e questo anche perchè la Pubblica amministrazione si è svuotata di competenze che c’erano: oggi abbiamo l’amministrazione più vecchia e povera di competenze. Faremo un fondo di progettazione per gli enti locali che accompagneremo. Questo garantirà l’intero processo e la sua legalità. Per me è giusto mettere le giovani generazioni al servizio della cosa pubblica », ha aggiunto Provenzano. “Sono convinto che al sud la maggioranza debba presentarsi insieme: il problema di arginare la destra è grave, c’è una destra che ha sempre odiato il Sud ed è una destra sovranista. Rispetto la discussione in M5S anche loro devono fare i conti su decidere da che parte stare, vale quel che ho detto per i M5S”, ha spiegato Provenzano: “Sui candidati presidenti di Regione: «non sono mai tenero con la classe dirigente meridionale anche del mio partito, con De Luca ho litigato per varie vicende. Ma quando hai un presidente di Regione che ha governato bene, ha il diritto di farsi giudicare dai cittadini”. E ai 5S: “Allargare l’alleanza non significa partire dai nomi, se parti così non arrivi”. Anche in Puglia “il tema è: abbiamo la destra da sconfiggere o ci uniamo o di fatto si dà una mano alla destra”.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA