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Numeri da brivido e scenari inquietanti. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, lancia l’sos per superare la crisi energetica
NAPOLI – Numeri da brivido e scenari inquietanti. Le parole del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, fanno sbiancare la platea: “Dopo due anni di profonda crisi da Covid-19, oggi inflazione e crisi energetica sono la nuova pandemia che mette a serio rischio sopravvivenza le imprese del terziario. Da qui alla prima metà del 2023, secondo le nostre stime, almeno 120mila piccole imprese potrebbero cessare l’attività con la perdita di oltre 370mila posti di lavoro”.
ECONOMIA, L’SOS DELLA CONFCOMMERCIO
Più che un allarme è un Sos quello del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, intervenuto ieri a Napoli all’assemblea di Confcommercio Campania. Che infatti batte forte sull’urgenza degli interventi: “Subito, ripeto, subito occorre sostenere le imprese sul versante del costo insopportabile delle bollette, con misure legate a questa emergenza. Ma occorrono anche interventi mirati e più robusti sul cuneo fiscale e contributivo, detassando gli aumenti dei rinnovi contrattuali e rafforzando le misure in tema di credito alle imprese. Sono emergenze – continua – che si sommano alla debolezza strutturale della crescita e dei consumi unita ad una eccessiva pressione fiscale, che caratterizza la nostra economia”.
Per far comprendere la gravità della situazione, Sangalli ribadisce: “Stiamo con il cronometro puntato, non si può assolutamente aspettare. Bisogna intervenire a livello soprattutto europeo, perché il problema, come per la pandemia deve essere assolutamente risolto. Siamo di fronte – prosegue – a nuove e gravi emergenze da una parte un’inflazione che ormai sfiora il 9% e dall’altra l’insostenibile caro energia che mette a rischio migliaia di imprese. Bisogna agire immediatamente. Noi sollecitiamo un intervento immediato, sollecitiamo anche che il prossimo Governo prenda, come mi pare di capire e stia mettendo al primo posto della propria agenda, l’impegno politico per questo problema perché è un problema drammatico che deve essere immediatamente risolto”.
I DATI DEGLI APPUNTI SULL’ECONOMIA DEL SUD
Stando agli “Appunti sull’economia del Sud” – il dossier curato dall’Ufficio studi di Confcommercio – il 2022 si potrebbe chiudere con un’inflazione media al 7,5%. Mentre nel mese di ottobre i prezzi al consumo salirebbero ancora, segnando un rialzo del 9% su base annua (dall’8,9% di settembre). La colpa? Il caro-energia. Nel 2023, a fronte di una crescita del Pil in Italia dello 0,2%, al Sud si registrerà un -0,1% e in Campania un – 0,2%. Sangalli cita il politologo Gianfranco Pasquino: “Una buona società civile è la premessa di una buona politica e viceversa”. E aggiunge: “Del resto, serve responsabilità condivisa soprattutto in questa stagione di grandi cesure storiche, di crisi su crisi, persino di guerra dentro l’Europa”.
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