Il Real Albergo dei Poveri di Napoli
4 minuti per la letturaLa rivoluzione è in atto. «Bisogna eliminare il criterio della spesa storica e introdurre quello della spesa per fabbisogni. Altrimenti le regioni del Sud saranno sempre penalizzate. Ci stiamo lavorando e dal 2022 introdurremo nuove regole».
Ad annunciare lo stop al criterio della spesa storica dal 2022 è Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, intervenendo alla convention Alis in corso a Sorrento. È stata una giornata napoletana importante per il ministro quella di ieri, 1 luglio. Prima dell’annuncio, il governo Draghi, aveva elevato a simbolo della rinascita del Mezzogiorno il Real Albergo dei Poveri o Palazzo Fuga, popolarmente noto come Reclusorio o Serraglio, voluto da Carlo III di Borbone per ospitare tutti i poveri del Regno di Napoli. ù
«Il Pnrr assegna 100 milioni di euro agli interventi di restauro e di consolidamento dell’ex Albergo dei Poveri e io penso che per la sua storia, per la sua vocazione culturale, per la sua bellezza questa operazione di restauro e di consolidamento può davvero diventare il simbolo della rinascita del Mezzogiorno» ha detto con orgoglio Carfagna che ha introdotto il dibattito ‘Cento idee per l’Albergo dei Poveri’.
Un incontro durante il quale si raccoglieranno idee per la destinazione della struttura, oggi inutilizzata, la cui edificazione fu affidata nel 1751 all’architetto fiorentino Ferdinando Fuga. Nelle oltre 430 stanze distribuite su quattro livelli, nel corso degli anni il mega edificio edificio ha ospitato bambini e ragazzi orfani, donne e uomini poveri, e fu sede del tribunale per i minori.
«Fino al 7 è possibile far arrivare le proprie idee sul sito del ministero – aggiunge Carfagna – tutte queste idee saranno raggruppate per tema, vagliate, selezionate e messe a sistema. Mia intenzione è di trovare nel più breve tempo possibile una sintesi operativa che consenta di rispondere alla domanda che tutti ci facciamo: cosa fare di Palazzo Fuga dopo la ristrutturazione».
«Dopo l’ascolto c’è il tempo della decisione – dice ancora Carfagna – e dev’essere rapida ed efficace perché l’arco temporale degli investimenti del Pnrr è di 6 anni non 60, quindi dopo il dibattito ci assumeremo la responsabilità della decisione che deve arrivare nei tempi che il Pnrr non solo ci chiede ma ci impone, pena il definanziamento dell’opera».
All’iniziativa hanno preso parte anche i candidati a sindaco Gaetano Manfredi, Catello Maresca, Antonio Bassolino e Alessandra Clemente, assessore in carica della giunta de Magistris.
«Il restauro di Palazzo Fuga è una scelta che io ho voluto sostenere con forza per due motivi – aggiunge Carfagna – il primo è il valore storico ma anche sociale di questo meraviglioso edificio che non è soltanto uno dei più grandi palazzi settecenteschi d’Europa, ma soprattutto testimonia la cultura inclusiva e anche attenta al sociale che il Mezzogiorno ha sempre avuto; il secondo motivo è la certezza, confermata dalla straordinaria partecipazione di questo pomeriggio, che al Sud esiste una grande vivacità, una grande voglia di partecipazione, non c’è una rassegnazione, così come spesso viene raccontata, a quello che pare un destino ineluttabile, quanto piuttosto energie, capacità, volontà e progetti che vanno ben oltre lo stereotipo del Mezzogiorno rassegnato che qualcuno ha voluto cucirci addosso».
Il ministro per il Sud poi spiega: «La politica e soprattutto questo governo che si qualifica come un governo di salvezza nazionale, di rinascita nazionale, hanno il dovere di tenere in debita considerazione questa vivacità e queste energie. Questo è un metodo di lavoro che mi sono data sin dall’inizio del mio mandato, inaugurando il ‘Forum sul Mezzogiorno’, ed è un metodo di lavoro che verrà replicato anche successivamente.
Le proposte dei candidati a sindaco
Per Manfredi sarebbe utile «avere delle istituzioni pubbliche che si possono insediare e che quindi abbiano già una loro dotazione personale e risorse che garantiscano di per sé una parte della sostenibilità economica della gestione dell’Albergo dei Poveri. Ad esempio c’è stata una proposta valutabile del trasferimento della Biblioteca Nazionale, che rappresenta una grande istituzione e che potrebbe in parte essere una delle finalità di utilizzazione dell’Albergo dei Poveri».
Trasferire nella struttura di piazza Carlo III la Biblioteca nazionale di Napoli, oggi ospitata in un’ala del Palazzo Reale. È questa l’utilizzazione principale alla quale destinare Palazzo Fuga secondo Antonio Bassolino. Il Tesoro di San Gennaro esposto a Palazzo Fuga. E’ l’idea proposta da Catello Maresca. «Spingerò con forza l’idea che il Real Albergo possa diventare un centro di riferimento europeo per l’industria culturale» ha sottolineato Clemente.
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