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Leonardo ha «concluso un ciclo di incontri con diverse strutture del Ministero dello Sviluppo Economico cui ha illustrato il piano di ottimizzazione e crescita della Divisione Elettronica della società». Lo comunica la società spiegando che «Il Mise, nel prendere atto degli elementi del piano comunicato dall’Azienda e della disponibilità a informare periodicamente degli avanzamenti del Piano, monitorerà, confrontandosi con l’azienda con cadenza semestrale, le positive ricadute degli investimenti sullo sviluppo industriale e sull’incremento dei livelli occupazionali».

I sindacati Fiom, Fim e UIlm hanno sollecitato, l’apertura di un confronto al ministero esprimendo preoccupazione in particolare per la chiusura di alcuni siti di cui è previsto il trasferimento in altre vicine aree produttive, nel Lazio, In Campania e in Puglia. «Leonardo ha rappresentato la road map attraverso cui costruire la leadership europea in un settore strategico come l’Elettronica per la Difesa che passa attraverso la valorizzazione industriale degli impianti in Italia nel quale saranno costituiti 18 poli di eccellenza tecnologica», sottolinea l’azienda, ricordando «gli importanti investimenti per il rafforzamento del portafoglio prodotti (300 milioni di euro all’anno, di cui 200 destinati al territorio nazionale), a cui si aggiungono ulteriori 50 milioni di euro in 3 anni per l’ottimizzazione del footprint produttivo Italia e l’introduzione di nuove tecnologie di processo industriale» e dando garanzie sulla «piena continuità del business, valorizzando l’occupazione diretta ed indiretta, senza dunque alcuna riduzione dell’organico della divisione e senza impatti».

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