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NAPOLI – Tutti i Comuni della Campania che hanno sversato rifiuti in discariche di altre province durante gli anni della crisi dovranno partecipare alle spese di gestione di quelle discariche. Lo si è deciso nel corso della riunione sui rifiuti che si è svolta nella sede della Regione Campania. Alla riunione, che è partita dalle criticità degli Stir, si è infatti discusso anche della perequazione dei costi di gestione delle discariche non più operative. Al tavolo, oltre al vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola, che ha anche la delega all’ambiente, c’erano tra gli altri l’assessore all’ambiente del Comune di Napoli Raffaele Del Giudice, i rappresentanti delle società provinciali dei rifiuti e degli Ato. «Era necessaria – ha spiegato Bonavitacola – una disciplina attuativa della legge regionale per equilibrare i costi di gestione delle discariche non più operative. Va infatti ricordato che durante il periodo emergenziale sono stati utilizzati in ambito regionale siti di smaltimento che hanno ricevuto rifiuti provenienti dall’intera regione come, ad esempio, il sito di Maruzzella a Caserta, e quello di Parapoti a Serre, in provincia di Salerno. La conseguenza iniqua è stata che i costi di gestione sono stati tariffati ai comuni ricadenti in quelle province, a prescindere dall’effettiva provenienza dei rifiuti. Con l’accordo odierno si è stabilito un meccanismo di riequilibrio nella ripartizione di tali costi». Tutti i Comuni che hanno sversato, quindi, dovranno cofinanziare la gestione delle discariche non più utilizzate ma che conservano ancora i rifiuti di quegli anni.
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