Esposto all'amianto per 40 anni. Inps condannata nel napoletano

Il sottufficiale Raffaele Raia, esposto per 40 anni all’amianto, ha diritto a prepensionamento e alla rivalutazione della pensione: Inps condannata

TORRE DEL GRECO (NAPOLI) – Ha diritto al prepensionamento e alla rivalutazione della pensione il sottufficiale di macchina della Marina Mercantile e di Costa Armatori, Raffaele Raia. Nato e residente a Torre del Greco (Napoli), è stato esposto all’amianto per oltre 40 anni, dal 1961 al 2003.
A stabilirlo, rende noto l’Osservatorio Nazionale Amianto, è il Tribunale di Torre Annunziata che ha condannato l’Inps a concedere al lavoratore i benefici spettanti. E con una maggiorazione della pensione di 500 euro mensili, oltre a una rivalutazione e liquidazione per gli ultimi 10 anni.

Raia nel 2019 si è ammalato di “ispessimenti pleurici”. Si tratta di una patologia asbesto correlata accertata dall’Inail. Era stato negli anni esposto a fibre e polveri di amianto. Sia durante le attività di imbarco sulle unità navali della Marina Mercantile, sia prestando servizio come dipendente al servizio di Spa Costa Armatori.
Nello specifico aveva svolto mansioni di operaio, prima motorista, poi meccanico e successivamente tornitore. Tutte attività che hanno determinato una esposizione diretta e indiretta, dal momento che gli ambienti erano contaminati dalle polveri e dai rivestimenti che si disperdevano nell’ambiente.
L’amianto era addirittura presente anche nella cabina che lo ospitava e nei dispositivi di protezione individuale (DPI) per proteggersi dall’elevato calore.

Per queste ragioni l’ex dipendente aveva chiesto l’adeguamento dei ratei della pensione con relativa ricostituzione della posizione contributiva. Tutte richieste che l’Inps aveva negato.
Adesso l’uomo ha ottenuto la sentenza favorevole attraverso il ricorso presentato da Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. “Questa sentenza – ha detto Bonanni – rappresenta un importante punto di partenza per un cambiamento tangibile nella cultura della sicurezza del lavoro. Affinché nessun altro lavoratore debba lottare per ottenere i propri diritti fondamentali”.