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“Un riconoscimento positivo per il fatto che si mantengono i conti in ordine, cioè non si fanno debiti a decine di miliardi, perché questo avrebbe messo in discussione i risparmi degli italiani e avrebbe creato situazioni difficili da sostenere. Un giudizio pesantemente negativo per quanto riguarda i grandi servizi di civiltà: sanità e trasporto”.
Lo ha dichiarato il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, commentando la manovra Finanziaria approvata anche dal Senato. “Particolarmente e drammaticamente negativa per quanto riguarda la sanità – ha detto De Luca – Ma come si fa a non capire che stiamo riducendo gli stanziamenti in una sanità in cui si rischia di dover chiudere i pronto soccorsi, anche quelli dei grandi ospedali, perché non c’è il personale, e nessuno si sta preoccupando di avere nuovi medici e di utilizzare da subito i giovani medici laureati che fanno i corsi di specializzazione”.
“Nessuno dice una parola. È evidente che c’è un’altra idea di sanità che sta camminando in Italia”, ha concluso. “Infermieri costretti a rinunciare alle ferie programmate per sorreggere, sulle proprie spalle, il vero e proprio caos degli accessi ai pronto soccorsi italiani che, da nord a sud, in questi giorni di festività natalizie, vengono presi d’assalto dai pazienti, alle prese con l’allarme influenza e con il ritorno del picco dei contagi da Covid-19”. Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
“Emergono, più che mai, in queste ore, tutte le lacune di un sistema sanitario, che pendono come una spada di Damocle, sulla testa dei nostri professionisti, costretti a fronteggiare afflussi anche di 300 soggetti al giorno”, aggiunge spiegando che in cinque Regioni – Puglia, Piemonte, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Campania – “a causa della cronica e irrisolta carenza di personale” , vi sarebbero situazioni “che stiamo ancora verificando nei termini precisi”, e che “arriverebbero all’acme della drammaticità, con turni che arrivano anche alle 12 ore, e con pronto soccorsi dove un solo infermiere è addirittura costretto a gestire, udite udite, da solo, fino a 180 pazienti. Immaginate la rabbia, la frustrazione, di cittadini obbligati a file anche di 8 ore nei punti di pronto intervento – aggiunge – e provate a riflettere su quelle che potrebbero essere le conseguenze di ansia e paura, che finiscono tutte con lo scatenarsi, come un ciclone, sui nostri operatori sanitari”.
Negli ultimi giorni l’ospedale Cardarelli di Napoli ha registrato un ‘iperflusso’ con circa 200 accessi nelle giornate del 27 e del 28 dicembre. Tuttavia, assicurano, “la condizione è assolutamente fisiologica: alle ore 13 del 29 dicembre sono presenti in Pronto Soccorso 99 pazienti, di cui 60 in Osservazione Breve Intensiva – 5 in più di quelli previsti – 25 pazienti in visita e 14 in valutazione triage”. Attualmente “non c’è caos in pronto soccorso”, spiegano. Il personale del Pronto Soccorso comunque si prepara alla notte del 31 dicembre verificando tutto quello che serve per la gestione delle particolari emergenze, ben sapendo che in quelle ore si fronteggeranno traumi e ferite per botti ed incidenti, intossicazioni da alcol o drog”.
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