L'arrivo di Nza a Napoli
3 minuti per la letturaNAPOLI – È arrivata nella serata di ieri a Capodichino, Nza, la bimba irachena di 9 mesi affetta da una grave patologia cardiaca, che sarà operata nell’ospedale Monaldi a spese della Regione Campania.
Accompagnata dai genitori, una coppia di 30 e 24 anni, la bimba è stata accolta dal vicepresidente del Consiglio regionale, Valeria Ciarambino, e dall’assessore con delega all’Immigrazione, Mario Morcone. Presenti anche i volontari delle associazioni umanitarie che hanno segnalato alla Regione il caso della neonata. Una ambulanza l’ha portata al Monaldi.
Per la piccola Nza, figlia di una coppia di iracheni di etnia curda, il viaggio della speranza à cominciato a Minsk, in Bielorussia, dove i genitori – secondo quanto riferiscono gli operatori di organizzazioni umanitarie si erano trasferiti, come migliaia di connazionali, per cercare di raggiungere la Polonia e, di qui, altri Paesi dell’Unione Europea, favoriti dalla politica del governo Lukashenko, che preme sulla Commissione Ue dopo le sanzioni.
Segnalata dal personale di ong ed associazioni di volontariato – che mantengono il riserbo sulle reti che hanno favorito l’arrivo di Nza in Italia – la piccola ed i genitori hanno ottenuto un visto dal ministero degli Esteri ed hanno raggiunto Napoli via Istanbul.
All’ospedale Monaldi la bambina irachena dovrebbe subire un intervento a cuore aperto affidato al primario di Cardiochirurgia pediatrica Guido Oppido per correggere un difetto cardiaco multiplo che le determina crisi asfittiche.
La Regione Campania si farà carico dell’intervento e delle spese per i genitori per 45 giorni. Anche la Curia di Napoli contribuirà ad assistere a famiglia irachena. «Questa volta le istituzioni hanno scavalcato la burocrazia – ha detto il vicepresidente del Consiglio Regionale, Valeria Ciarambino – è un modello per la politica, che dovrebbe servire la gente». Per l’assessore regionale con delega all’Immigrazione Mario Morcone «le istituzioni hanno dato una prova di efficienza, adesso speriamo in un lieto fine della vicenda con il contributo del Monaldi».
«Oggi – prosegue Ciarambino – abbiamo dato dimostrazione che la Campania è una terra che all’occorrenza sa essere una comunità meravigliosa e io sono fiera di aver dato il mio contributo. Andava aiutata una bambina e non c’era tempo da perdere. Ogni giorno in più avrebbe potuto esserle fatale. Per questo, dopo aver raccolto il grido d’aiuto delle associazioni che hanno preso a cuore la storia della piccola Nza, mi sono subito attivata, facendo da ponte tra Regione Campania e Ministero degli Affari Esteri. Con la collaborazione di tutti abbiamo superato ogni forma di burocrazia, bruciato i tempi e portato la bimba in Italia in pochissimi giorni. E grazie al vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, siamo riusciti anche a trovare una sistemazione per la famiglia. Una mobilitazione bellissima che ha consentito, in poco tempo, di mettere la vita di una bambina nelle mani sicure degli straordinari professionisti dell’ospedale Monaldi».
Ciambarino ha aggiunto: «Oggi abbiamo scritto una bellissima pagina per le istituzioni di questa regione, restituendo alla politica il suo ruolo principale, che è quello di essere al servizio delle persone e aiutare chi ha bisogno. Attorno a Nza si è formata in poche ore una rete vincente con l’unico obiettivo di donare a questa bambina la speranza di una vita normale. Un modello che mi auguro si possa applicare ogni volta che c’è una vita umana da salvare. La Campania ha dato un grande esempio di umanità e io sono commossa per aver restituito una speranza a una bimba dolcissima e ai suoi genitori».
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