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NPOLI – Gli esperti mostrano un cauto ottimismo, almeno per il prossimo futuro. Ma in Campania, i dati, disegnano ancora i caratteri netti della quarta ondata. Resta alto il numero dei morti e nelle ultime ore è salito di nuovo anche l’indice di contagio. Secondo i dati del Bollettino dell’Unità di crisi della Regione Campania sono 13.857 i nuovi casi positivi su 104.335 test esaminati. Lunedì, a fronte di un numero di tamponi minori, il tasso di contagio era pari all’11,77%, ieri era 13.28%. Alto il numero dei morti: 27 nelle ultime 48 ore; 36 deceduti in precedenza ma registrati ieri. Negli ospedali resta stabile il dato delle terapie intensive con 88 posti letto occupati (-1 rispetto a ieri); in aumento, invece, i ricoveri ordinari che salgono a 1404 (+13 rispetto a ieri).

Gli esperti sono cauti. C’è chi come l’infettivologo Franco Faella, già direttore del Dipartimento Emergenza dell’Ospedale “Cotugno» di Napoli ritiene che «i valori numerici sembrano indurre all’ottimismo» e chi come Antonio Limone, direttore dell’Izsm (Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno) conferma l’inevitabile paura per il futuro per una nuova variante che possa mutare il quadro pandemico in peggio. “Le letture che facciamo per le possibilità mutagene ci dicono che il virus prova a replicarsi in tanti luoghi, le varianti arrivano da India, Sudafrica, Brasile e tutto il Sudamerica. Posti – spiega Limone – in cui non si fa un’azione sanitaria intensa per sottrarre al virus la popolazione umana in cui può mutarsi.

Il virus è cattivo, sa di aver bisogno di mutare e lo fa nella popolazione non vaccinata. Abbiamo due elementi a nostra svantaggio: la costruzione del villaggio globale che ora può portare il virus in giro per il mondo in poche ore, e alcune aree del mondo che abbiamo lasciato indifese». La lotta al Covid, dunque, continua. Ad Avellino è stata chiusa, a causa di un focolaio, la Mensa dei Poveri nella Cittadella della Carità di Avellino:15 ospiti su 17 sono risultati positivi al Covid.

Si tratta di immigrati senza fissa dimora provenienti dall’Europa dell’Est e dall’Africa, cinque sono di nazionalità italiana. Intanto oggi debutto, anche in Campania, dell’obbligo del green pass base nei grandi uffici aperti al pubblico, banche e poste su tutti. Pochi disagi, poche file, ad eccezione dei piccoli negozi dove il controllo spesso scatta ‘a campione’. Esercenti che, in alcuni casi, si sono schierati contro il Green pass: è il caso di un famoso negozio di orologi sulla celebre via Camerelle. «No al green pass, no alla discriminazione, no alle leggi razziali. Discriminare chi entra in negozio è una vergogna» si legge sul cartello affisso dal titolare dell’attività, nel quale si precisa che «tutti i clienti sono i benvenuti ».

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