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I professori sono stati tra le prime categorie a ricevere il vaccino e per molti di loro la copertura, essendo passati sei mesi, sta scadendo. A contatto giornaliero con gli studenti il rischio per loro di contrarre il virus è alto, soprattutto se si considera che stanno aumentando i casi di positività tra i ragazzini in età scolare: nell’ultima settimana l’incidenza del contagio è stata più elevata tra gli under 12, col 47% dei casi diagnosticato tra i 6 e gli 11 anni. Nelle scorse settimane il ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi ha fatto un appello per la terza dose al personale docente anche per salvare l’anno in presenza dopo due anni di Dad e ora la Campania accelera annunciando che ha intenzione di somministrare il nuovo richiamo ai prof dopo sei mesi dall’ultimo e a partire già da novembre. Una fuga in avanti per proteggere chi ha aderito per primo alla vaccinazione. D’altronde anche il Lazio è pronto a somministrare la terza dose ai docenti e al personale della scuola: «La nostra linea – spiega l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato – è dopo 180 giorni terza dose per tutti».
Le categorie che stanno ricevendo prioritariamente la terza dose sono gli ospiti delle Rsa, gli anziani, i soggetti fragili e gli over 60. E sono almeno 200mila le persone occupate nel mondo della scuola con più di 60 anni, a contatto con ragazzini tra i 5 e gli 11 anni non vaccinati perché l’Ema non ha dato ancora parere favorevole: è atteso entro l’anno. Va inoltre considerato che fino ai 5 anni non c’è l’obbligo della mascherina. Mario Rusconi, presidente dei presidi di Roma, lancia un appello che va in tal senso: «I dati dei contagi nelle scuole sono in aumento, il virus sta riprendendo a diffondersi. Facciamo appello agli insegnanti che ancora non si sono vaccinati, che sono pochissimi, affinché si vaccinino e a tutti i docenti affinché si vaccinino, appena sarà possibile, con la terza dose. Chiediamo anche che i ragazzi più grandi continuino a dare il buon esempio vaccinandosi, come hanno fatto finora», e ricorda che «la scuola ha il più basso numero di no vax».
L’incidenza dei casi di Covid in aumento tra i ragazzini in età scolare porta il segretario della Flc Cgil Francesco Sinopoli a ritenere «indispensabile che venga convocato il Tavolo nazionale sulla sicurezza per avere contezza di quanto sta succedendo. Chiediamo subito la terza dose per il personale scolastico ed è assurdo che nella legge di bilancio non sia sta – to prolungato l’organico covid. Chiediamo, come era previsto, uno screening della popolazione scolastica. La terza dose va fatta immediatamente». Sulla stessa scia Maddalena Gissi, segretaria dlela Cisl scuola: «”Non c’è tempo da perdere. La struttura commissariale del generale Figliuolo deve avere un piano specifico per la scuola. Chiederemo una convocazione urgente del tavolo permanente nei prossimi giorni. Il personale scolastico ha completato la copertura con percentuali di adesione elevatissime.
La curva risale e – ribadisce – nelle scuole ci sono molti under 12 che non sono vaccinati. Speriamo di non dover rincorrere le soluzioni e l’emergenza». Chiede priorità per il mondo della scuola sulla terza dose anche il segretario della Uil Scuola Pino Turi ma anche Elvira Serafini, segretaria dello Snals: «E’ giusto che si tenga sempre presente che la scuola è un asse portante della società e dobbiamo fare sì che un eventuale innalzamento dei casi non coinvolga le scuole, non vogliamo si debba tornare in Dad, l’abbiamo accettata in emergenza ma non riteniamo sia il modo migliore per fare scuola. Chi ha fatto le prime due, e sono la maggior parte, aspetta con ansia la chiamata per la terza dose ».
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