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«La diffidenza mostrata da moltissimi genitori nei confronti del vaccino ci espone ad un altissimo rischio di trovarci a settembre nel pieno di una nuova ondata. Il sistema di hub e centri vaccinali con il quale la Regione ha scelto di procedere non è adatto a questa nuova fase della pandemia, è necessario che i pediatri di famiglia possano vaccinare i propri assistiti, infondendo fiducia nella pratica vaccinale ai moltissimi genitori che scelgono di attendere».

Dalla Campania, la Federazione Italia dei Medici Pediatri interviene con un monito ben preciso. A parlare sono il vice presidente nazionale Antonio D’Avino e la segretaria regionale Giannamaria Vallefuoco, consapevoli dei rischi che i giovanissimi corrono a causa del «diffondersi ormai incontrollato» della cosiddetta variante Delta. A preoccupare i pediatri sono i dati nazionali dei contagi, ma soprattutto le notizie che arrivano dagli studi medici sparsi sul territorio regionale.

«Sempre più spesso ci troviamo a visitare bambini che hanno contratto il virus – aggiungono D’Avino e Vallefuoco – e che non sempre hanno forme asintomatiche. Non sappiamo quali possano essere le complicanze a lungo termine dell’infezione da Covid 19 in soggetti così giovani. Ma l’esperienza maturata in questo anno e mezzo ci dice che sarebbe molto meglio utilizzare l’unica arma ad oggi valida contro il virus: la vaccinazione».

Oltretutto, nei piccoli pazienti, al momento in un limitato numero di casi, si è sviluppata quella che si definisce sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), con febbre e sintomi addominali, congiuntivite o eruzione cutanea. Ma si registrano anche possibili complicazioni di carattere polmonare o cardiologico che potrebbero insorgere anche a distanza di tempo e in piccoli pazienti che hanno sviluppato l’infe – zione da Covid-19 in modo del tutto asintomatico.

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