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NAPOLI – E’ in leggero calo, in Campania, l’indice di positività. Si attesta al 10,10% rispetto al 10.52% precedente. Secondo i dati dell’Unità di crisi della Regione Campania, sono 2.069 (651 sintomatici) i casi positivi nelle ultime 24 ore su 20.647 tamponi molecolari esaminati. Le persone decedute sono 13 e 1.916 le persone guarite. Calano sia i posti di terapia intensiva occupati (141) sia quelli in degenza (oggi 1.555). Complessivamente sono stati vaccinati con la prima dose in Campania 771.170 cittadini. Di questi 285.050 hanno ricevuto la seconda dose.
Le somministrazioni effettuate sono state, in totale, 1.056.220. Questi i dati del bollettino delle vaccinazioni aggiornati alle ore 12 di oggi. Tra coloro che ieri hanno ricevuto la prima dose anche sedici giovani reclusi nel carcere minorile di Nisida, a Napoli.


Intanto slittano le vaccinazioni di massa ad Ischia e Procida.
Il direttore generale della Asl Napoli 2 Nord Antonio D’Amore ha infatti chiarito che da lunedì prossimo, in funzione delle indicazioni ricevute dal ministero della Salute, l’Azienda sanitaria procederà alle vaccinazioni degli over 60 e proseguirà quelle domiciliari degli over 80. Dalla Regione Campania sottolineano che le strutture e il personale per arrivare ai quantitativi di vaccinazioni richieste da Roma ci sono, ma mancano le dosi. L’unica certezza di arrivi di vaccini in Campania per i prossimi giorni, fanno capire, sono le 148.000 dosi di Pfizer, annunciate all’Unità di Crisi per mercoledì. Un quantitativo con cui, rispettando la richiesta di almeno 50.000 vaccini al giorno, i centri campani durerebbero meno di tre giorni.


Nel frattempo non si placa la polemica politica. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, è tornato ad attaccare la Regione: «La Campania è la regione più a lungo in zona rossa, la Campania è la regione con le scuole più a lungo chiuse, la Campania è la regione con il più alto numero di contagi. Mi viene il dubbio che le oltre 100 ordinanze regionali non abbiano adeguatamente tutelato la salute, l’istruzione, l’economia e il lavoro. Mi viene il dubbio che devono cambiare immediatamente strategia altrimenti non ne usciamo».


A Napoli oggi è andata in scena «la protesta le mutande». Circa centocinquanta le donne (gli uomini si contavano sulle dita della mano) sono scese in strada a Napoli per un singolare flash mob. Negozianti e commesse, ai quali si sono uniti anche molti clienti, appartenenti alle categorie più penalizzate dalle disposizioni anti Covid (abbigliamento, gioielli e calzature) hanno formato una catena umana con le signore che anziché tenersi per mano si tenevano stringendo tra le dita uno slip da donna. «Perchè le mutande non fanno venire il Covid, mentre vestiti, scarpe e gioielli sì» lo slogan più in voga tra i manifestanti. A Benevento artisti in «gabbia» per protestare contro il prolungarsi delle chiusure a causa della pandemia da Covid. Attivisti e artisti del Sannio si sono riuniti in piazza San Modesto, al Rione Libertà, scegliendo di ‘presentarsì in una gabbia come metafora della propria condizione sociale, emotiva e lavorativa.

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