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Napoli e la Campania provano a dare una svolta alla campagna vaccinale: da ieri sono quattro gli hub vaccinali operativi nel capoluogo partenopeo. Ai tre già attivi (Mostra d’Oltremare, Stazione Marittima e Museo Madre) si è aggiunta la Fagianeria di Capodimonte. Seicentocinquanta i convocati che alle 9 si sono ritrovati tra i boschi del museo collinare, tutti caregiver, tra loro anche molti giovani. Per loro dosi di Pfizer e Astrazeneca.

Si proseguirà poi al ritmo di 500 o poco più convocati al giorno per le prime cinque giornate, tra cui anche Pasqua e Pasquetta, giorni in cui saranno aperti tutti i centri vaccinali partenopei, tranne il Madre. L’obiettivo dopo il rodaggio, e avendo a disposizione una fornitura di vaccini adeguata, è di arrivare a 1200 somministrazioni.

Tra i ragazzi in attesa del vaccino anche Danilo, uno studente di Economia e Commercio: «Ho mia nonna disabile – racconta – e vivo con lei, spero che ora la mia vita cambi in meglio. E’ stato un anno molto brutto a livello psicologico per noi, stare chiusi in casa, non andare all’università, non poter fare attività normali come uscire con gli amici. Mia nonna è stata una delle prime ad essere vaccinate e ora avremo una vita più tranquilla per la malattia e speriamo che passino presto le restrizioni per vivere normalmente».

Per sbaglio è stata convocata anche una 17enne che è costretta ad andare via: i minorenni saranno convocati in seguito. Dopo i caregiver, a Capodimonte toccherà ai cittadini per fasce d’età, prediligendo i residenti nei quartieri limitrofi. Al termine della somministrazione l’attesa del quarto d’ora si svolge in una sala dove sono state esposte alcune opere del Museo di Capodimonte, ora chiuso.

Prove di accelerazione per una regione che – dati alla mano – ad oggi ha vaccinato con la prima dose 609.518 cittadini con la prima dose. Di questi 251.229 hanno ricevuto la seconda dose. Le somministrazioni effettuate sono state, in totale, 860.747. La percentuale degli operatori sanitari che ha ricevuto le due dosi del vaccino si attesta al 92%. Se il numero dei vaccinati progredisce, non accenna a diminuire quello dei contagiati, anche ieri 2258 i positivi per un tasso di incidenza che sale all’11,55% dal 10.5%. Sono 55 i decessi, mentre in merito alla situazione degli ospedali, resta invariato a 160 il numero dei posti in terapia intensiva.

Qualche disagio in provincia, in particolare a Cardito (Napoli), dove si sono registrate lunghe attese per gli ultra 70enni convocati. Dopo quattro ore sotto il sole c’è anche chi ha dovuto rinunciare perché i vaccini sono finiti. L’ingorgo si è creato a causa della temporanea chiusura dell’hub vaccinale di Acerra con relativo trasferimento di vaccinandi nella vicina Cardito. Intanto, sul fronte della sperimentazione, ha preso ufficialmente il via con la prima inizione, ieri al Pascale la sperimentazione del vaccino italiano anti Covid-19 ideato da Takis. Un vaccino interamente made in Italy e con formula a Dna che vede uniti tre ospedali, uno del Nord, il San Gerardo di Monza, uno del centro, lo Spallanzani di Roma e per il Sud il Pascale di Napoli.

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