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Botta e risposta, con successivo chiarimento, sulla questione dei posti letto per malati gravi di Covid in Campania, tra un medico-rianimatore dell’ospedale napoletano Cotugno (è anche sindaco di Calvi Risorta, un Comune del Casertano), secondo cui i posti sono ormai esauriti nel capoluogo come nel resto della regione, e l’azienda Ospedaliera dei Colli – comprende appunto il Cotugno, il Monaldi e il Cto – che smentisce categoricamente. Alla fine il medico chiarisce che non voleva accusare nessuno, ma solo fotografare una situazione che ha vissuto personalmente e che conferma (almeno per la giornata alla quale si riferisce e che lo ha visto testimone diretto).
In ogni caso, la questione resta centrale e non solo in Campania, considerato che in Piemonte, «a breve, pronto soccorso ed ospedali saranno nuovamente al collasso», come sostiene la segreteria piemontese di Anaao Assomed, l’associazione dei Medici e dei Dirigenti Sanitari.
In Campania la polemica scoppia sul fronte più caldo dell’emergenza Covid nella regione, quello dei posti letto: a innescarla è un post scritto poco dopo la mezzanotte, appena concluso il «turno di 12 ore nel Pronto soccorso», dal medico-rianimatore del Cotugno Giovanni Lombardi, primo cittadino di Calvi Risorta. Lombardi ripercorre le ore di servizio. «Da stamattina – scrive – la centrale operativa regionale di smistamento non è riuscita a trovare né un posto di terapia intensiva né di sub-intensiva in nessun ospedale della Campania. Questo significa che siamo costretti a lasciare pazienti critici in reparti non intensivistici per mancanza di posti letto. Al momento l’assistenza sanitaria non è più garantita».
Secca, alcune ore dopo, la risposta di Maurizio Di Mauro, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, che smentisce «la carenza di posti di degenza sul territorio regionale». «La situazione – spiega Di Mauro – è sicuramente complessa e abbiamo registrato, negli ultimi giorni, un aumento della richiesta di posti letto presso le strutture dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, richiesta che ha portato a una saturazione delle degenze di terapia intensiva e sub intensiva presso l’ospedale Cotugno e l’ospedale Monaldi, ma la rete regionale funziona e, grazie ai trasferimenti e al turnover, si riesce a sopperire alla domanda».
Lombardi prova quindi a spegnere ogni polemica. «La mia non voleva essere un’accusa al sistema sanitario regionale, cui va il mio plauso perché sta reggendo in questa terza ondata, ma solo una fotografia di un situazione contingente che ho vissuto durante il turno di lavoro». Lombardi conferma dunque le difficoltà incontrate ieri, ovvero che non si riusciva a reperire posti letto per malati gravi. «In altri giorni – spiega – è andata meglio, e le mie parole volevano essere un monito e un appello per la popolazione perché si comporti seguendo le regole». Lombardi ammette che «questa terza ondata non è paragonabile alla seconda, quando il Pronto Soccorso del Cotugno – ricorda – come quello di tutti gli ospedali napoletani, era stracolmo di barelle e non c’era lo spazio per passare, tanto che un paziente fu fatto entrare tramite una finestra. Ora la situazione è critica ma più gestibile; ci sono pochi ventilatori ancora a disposizione, penso a quelli che sono all’ospedale del Mare, con cui si potrebbe aumentare la dotazione di posti letto, solo che mancano i rianimatori».
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