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NAPOLI – «L’emergenza pandemica non può continuare a negare i diritti di partorienti, neonati e padri in un momento delicato come quello della nascita. In 9 mesi in Campania non si è fatto nulla per assicurare alle madri che danno alla luce i loro figli condizioni di assoluta serenità.


Secondo le indicazioni dell’Oms e dell’Istituto Superiore di Sanità, va assolutamente garantita la presenza del padre o di una persona scelta dalla donna per il travaglio, il parto e le fasi successive, mentre ad oggi chi partorisce nella nostra regione viene lasciata sola e i papà potranno conoscere i loro figli non prima di 3-4 giorni.

Stando alle stesse raccomandazioni, le madri andrebbero supportate nelle fasi di allattamento dei figli entro la prima ora dalla nascita. In Campania, invece, madri e figli vengono separati alla nascita per ore e ore, se non per giorni nei casi di positività della donna, sebbene non ci sia alcuna prova di trasmissione del virus con l’allattamento».

Così la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania Valeria Ciarambino, che ha scritto una nota ai direttori delle Asl e delle Aziende ospedaliere della Campania, al Direttore generale tutela della Salute del servizio sanitario regionale e all’Associazione regionale Ostetrici Ginecologi Ospedalieri.


“Chiedo – sottolinea Ciarambino nella nota a sua firma – che siano predisposti e adottati protocolli specifici a tutela dei diritti delle madri e dei neonati nei punti nascita della regione, pubblici e privati, differenziando l’assistenza ostetrica da qualsiasi altro percorso di cura ospedaliero, con o senza Covid-19. E che la crisi epidemica sia l’occasione per attivare percorsi assistenziali domiciliari e territoriali per donne in gravidanza e per i neonati».

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