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Calano i positivi ma calano anche i tamponi in Campania. Il numero dei contagiati resta alto: 3888 nelle ultime 24 ore; giovedì si era sfondato il muro dei 4mila. Ma diminuiscono anche i tamponi esaminati 19.568 tamponi contro i 21.684 di mercoledì. Ciò che continua a restare basso è il numero degli asintomatici, 210. Il totale dei positivi è 73.501, mentre i tamponi complessivamente esaminati sono 1.051.304. Sono 17 i nuovi decessi legati al coronavirus: il totale dei decessi in Campania è 756. Sono 311 i nuovi guariti: il totale dei guariti in Campania dall’inizio dell’emergenza è 14.697.


I cittadini hanno paura ora che il livello di allarme è stato in qualche modo “abbassato” secondo la zona gialla (vedi schema al centro). Più positivi, maggiori difficoltà in innumerevoli settori. L’Asl Napoli 1 lo dice chiaramente: “Ieri a Napoli sono stati circa 730 i positivi, fare il tracciamento è sempre più difficile e a questo si aggiunge che tra dieci giorni bisognerà fare i tamponi di guarigione a 730 persone, lavoro che si accumula con quello dei prossimi giorni. Ci impegniamo sette giorni su sette ma è difficile”.


“Abbiamo dai 10 ai 12 camper Usca a disposizione ogni giorno – spiega Lucia Marino, Direttore del Dipartimento di Prevenzione della ASL Napoli 1 – ma la mole di lavoro aumenta. Dobbiamo fare i tamponi di diagnosi richiesti dai medici di base, i tamponi di diagnosi ai contatti stretti di un positivo, i tamponi di guarigione a chi era positivo dieci giorni prima. Per coprire tutto in maniera puntuale ci vorrebbero forze enormi, al momento con i camper riusciamo a coprire 300-400 tamponi domiciliari al giorno. Ma non so se riusciremmo ad arginare con più camper, stiamo parlando di una città da un milione di abitanti”. I ritardi, dunque, sono inevitabili.


“E’ vero – aggiunge Marino – le lamentele ci arrivano ogni giorno, io leggo 400 pec, comprese quelle degli avvocati a cui i cittadini ora si rivolgono. Noi lavoriamo sette giorni su sette, le nostre unità operative sono aperte anche al sabato e alla domenica. Ai cittadini dico che se trovano i numeri di telefono occupati e hanno difficoltà di contatti sappiano che tutti vogliono un contatto, anche solo per informazioni. Facciamo del nostro meglio, chiedo un pò di pazienza e più collaborazione ai medici di base per dare informazioni, tranquillizzarli”. Poi anche una sorta di appello, a puntare sulla prevenzione prima di fare i tamponi.


“Molti vedono il tampone come una medicina – sottolinea – se ho un pò di tosse e febbre lo faccio. Ma siamo anche in inverno, il medico di base prima di mettere un assistito in segnalazione per sospetto covid dovrebbe fare due-tre giorni di terapia contro i malanni di stagione, se faccio una normale cura antinfluenzale e i sintomi passano non c’è bisogno di fare tutti questi tamponi. Ricordo che se il medico mi mette un cittadino come sospetto covid, dicendo che ha febbre o tosse devo farglielo a domicilio. Aspettiamo un attimo per vedere se con una normale tachipirina vanno via i sintomi»” Infine il tracciamento, sempre più complicato: “Non lo abbandoniamo ma ci sono obiettive difficoltà sul numero di persone da tracciare, chiaramente si è allargata la platea anche perché c’è vita una sociale e lavorativa piena”.

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