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NAPOLI – Niente possibilità di sottoporsi ai test previsti dall’ordinanza emessa dalla Regione Campania nei giorni scorsi per i numerosi residenti a Pozzuoli rientrati da viaggi compiuti all’estero a partire dal 29 luglio scorso. Un disagio che è andato ampliandosi in questi giorni di Ferragosto scanditi da numerosi rientri dall’estero, specie da Croazia, Grecia e Spagna, Paesi in cui il contagio da Covid 19 è in crescita. Di qui le segnalazioni a ripetizione sui social el sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, per evidenziare la grave disfunzione.
Il sindaco ha risposto rassicurando la popolazione con un post sulla sua pagina Facebook: «In molti mi scrivono dei disagi per le segnalazioni dei rientri all’Asl Napoli 2 Nord. Le richieste che l’Asl sta ricevendo sono decine di migliaia. Mi hanno assicurato che sono tutte registrate e sarete richiamati tutti nell’arco di 5/6 giorni». E ha precisato: «Effettuare un tampone immediatamente dopo il rientro potrebbe dare un risultato falso, quindi bisognerà aspettare. Vi invito ad osservare l’or – dinanza vigente, con obbligo di comunicazione all’Asl attraverso l’email, e l’isolamento domiciliare fino all’esito del test. Tuteliamoci insieme e non vanifichiamo sacrifici».
A chiedere un cambiamento di rotta, per voce del vice presidente nazionale Antonio D’Avino, sono i pediatri di famiglia della FIMP, seriamente preoccupati per il possibile scenario epidemiologico successivo alla riapertura delle scuole. In modo particolare, a destare preoccupazione è la constatazione che i tempi che intercorrono dalla prescrizione da parte del pediatra di famiglia del tampone, ancora non a regime, alla sua refertazione sono eccessivamente lunghi: “Con l’aumento significativo dei casi positivi di questi giorni in Europa, siamo di fronte ad una vera e propria prova generale, che ci sta consentendo di valutare la tenuta del sistema sanitario regionale, che sarà messo a dura prova alla riapertura delle scuole. Abbiamo grandi perplessità sul modo di procedere che si sta adottando nella maggioranza delle Asl campane. Ad oggi pochissime Asl stanno garantendo ai cittadini di rientro dall’estero di poter fare itamponi e avere risultati in 48/72 ore.
Rispetto a molte altre regioni italiane, dove i tamponi sono la norma, il rischio di scaricare sulle famiglie il problema dei rientri dei ragazzi è forte: di fatto si chiude la partita intimando l’isolamento domiciliare per 14 giorni, in attesa che vengano effettuati i tamponi ma senza comunicare ai cittadini se e quando. In vista della riapertura delle scuole questo modello è impensabile, bisogna garantire invece tamponi rinofarongei in tempi celeri e certi». Tre le misure che i pediatri di famiglia chiedono con forza: possibilità di prescrivere direttamente i tamponi rino-faringei, certezza che i tamponi siano eseguiti entro 24 ore dalla richiesta e che contestualmente siano processati e i risultati inviati in tempi rapidi sia al pediatra che all’assi – stito. «Con l’autunno e la riapertura delle scuole – dice D’Avino – i bambini con sintomi simil influenzali saranno moltissimi. Se non si garantirà alle famiglie esecuzione di tamponi e loro refertazione in tempi certi andremo verso un disastro”.
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