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NAPOLI – «Ci risiamo. De Luca riapre la trattativa sull’accordo relativo alla premialità Covid-19 e ci regala un’altra perla corredata dall’ennesima mortificazione per i lavoratori del comparto sanitario e non. Un’altra proposta che non solo è indecente ed offensiva ma anche discriminante per alcuni lavoratori. La Cisl Fp firma accordi solo se è convinta dei contenuti, mai per compiacenza politica. E questo che ci sembra un accordo al ribasso frutto di un inciucio di palazzo proprio non ci convince». Intervengono così Lorenzo Medici, segretario regionale della Funzione Pubblica e Lino Pietropaolo segretario Cisl Medici a seguito dell’accordo di cui si discute, ormai da mesi, in Regione Campania.

“Il fatto che la trattativa sia cominciata ai primi di maggio e al 22 luglio si ‘conclude’ con una proposta beffa da parte della Regione ha davvero dell’incredibile – spiegano Lorenzo Medici e Lino Pietropaolomi sembra che De Luca abbia dimenticato che questo periodo è stato affrontato nel migliore dei modi solo grazie all’abnegazione e impegno di tutto il personale ospedaliero che nella fase acuta dell’emergenza ha dato il meglio di sé». «Se il primo accordo era offensivo, questo è ancor più mortificante – sottolineano Lorenzo Medici e Lino Pietropaolo – il primo accordo prevedeva tre fasce, il secondo ne prevede quattro (l’ulteriore fascia prevede una premialità di 400 euro) e di fatto esclude migliaia di operatori che prestano servizio in ospedali dove non ci sono stati reparti Covid (per esempio il Santobono o il Pascale) ma che ugualmente hanno messo a disposizione le loro professionalità come tutti gli altri. Inoltre, dalla fascia B (che prevedeva una premialità di 600 euro) sono stati esclusi più di 15 mila operatori ospedalieri, personale di medicina generale, ortopedia e altri reparti risultati comunque sensibili al Covid».

“La verità è che la trattativa fino adesso e stata condotta molto male, senza una presenza politica al tavolo che indicasse la linea da seguire e soprattutto senza un parametro economico ben chiaro. Ancora oggi non si evince da nessuna parte quali e quante risorse sono disponibili per questa premialità. Così come non abbiamo mai visto nell’accordo un accenno alle risorse del DL Rilancio e Cura Italia che hanno destinato alla Campania 40 milioni di euro per la sanità», spiegano i sindacalisti.

“Attiveremo molte assemblee per spiegare ai lavoratori che cosa sta succedendo e che tipo di accordo è stato fatto. Spiegheremo ai lavoratori i ‘trucchì e le ‘trappole’ dell’accordo legate alla platea che di fatto entra nelle varie fasce – spiegano – un discorso delicato visto che dalla trattativa sono stati tenuti fuori i lavoratori in somministrazione, delle cooperative sociali, delle ditte di pulizia e della sanità privata che di fatto hanno corso gli stessi rischi degli altri colleghi. Un accordo tutto fumo e niente arrosto con un De Luca che ha perso ancora una volta l’opportunità, non solo di ritenersi responsabile e coerente delle sue promesse ma di restituire una versa dignità al lavoro di tutti gli operatori del Sistema Sanitario Regionale». “Confidiamo in una riapertura del tavolo dove si accantonino i tecnici a favore della presenza politica in prima persona del Presidente De Luca», concludono i due segretari.

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