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Diventa sempre più difficile il mercato internazionale dei reagenti per i tamponi, le sostanze che permettono di fare l’analisi ai sospetti casi di covid19. “Il mercato – spiega Ugo Trama, membro della task force per gli acquisti istituita dalla regione Campania – non riesce a soddisfare completamente la domanda internazionale. Le grandi case farmaceutiche ci mandano i tamponi richiesti ma hanno stabilito una certa quota per ogni regione italiana. Quindi rispettano gli ordini prestabiliti, ma ad esempio se fai una richiesta aggiuntiva difficilmente viene esaudita”. I tecnici dell’acquisto sanitario lo chiamano ‘amplificazione del bisogno’, che si è aggravato particolarmente da quando gli Stati Uniti sono diventati il Paese con più casi di covid19 al mondo: “Nelle conversazioni con colleghi anche di Paesi esteri – spiega Trama – emerge la sensazione di un forte accaparramento da parte degli Usa sui reagenti ma anche sui dpi e sui ventilatori per le terapie intensive. Ovviamente sono anche saliti i prezzi sui mercato internazionali, ma sui reagenti devo dire che il costo è rimasto praticamente stabile”. La Campania sta lavorando anche sulle tute di protezione che domenica hanno provocato delle proteste da parte dei sindacati per le dotazioni al personale del 118: “Stiamo facendo ordini – spiega Trama – di tute protettive che sono ben più sicure di quelle indicate dal ministero della salute e abbiamo una risposta soddisfacente dal mercato, riusciamo ad avere circa 4-5.000 tute al giorno. Abbiamo scorte a sufficienza e riusciamo anche ad accontentare qualche richiesta di donazione da regioni in difficoltà, lo abbiamo fatto con il Veneto, ad esempio”. Intanto il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, commissario regionale di FdI, chiede immediata chiarezza sulla vicenda dei tamponi e i presunti legami tra Regione Campania e laboratori privati, anche attraverso la stipula di contratti e l’emissione di un bando di gara, come emergerebbe da un’inchiesta giornalista de ‘La Repubblica’. Per questo motivo presenterò un’interrogazione al ministro della Salute, Roberto Speranza, perché è necessario capire cosa sia accaduto ed indivi – duare eventuali responsabilità politiche, visto che per quelle penali sarebbe in corso un’indagine della Procura di Napoli. Storie che come queste fanno un doppio torto ai privati seri, alla Sanità pubblica e ai cittadini che aspettano anche 2 settimane per un tampone”.

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