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NAPOLI – «Siamo contenti che la Regione Campania, dopo nostre pressanti richieste, abbia finalmente deciso di coinvolgere anche i laboratori privati, alla luce di un numero di tamponi ancora oggettivamente scarso rispetto a molte altre regioni. Ma non è chiaro per quale ragione, così come abbiamo più volte proposto con atti a nostra firma, non si sia prima esaurita del tutto la richiesta di tantissimi laboratori pubblici, che da tempo chiedono di essere coinvolti.
Né si comprende perché la manifestazione d’interesse da parte di Soresa sia scaduta dopo appena 24 ore dalla sua pubblicazione. Implementare le strutture adibite all’analisi dei tamponi non risolve comunque il problema a monte, che è quello delle procedure per i prelievi, in quanto ancora macchinose e con troppi passaggi e che continuerà a far registrare tempi biblici, fino a due settimane di attesa». Così la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle e responsabile nazionale sanità Valeria Ciarambino.
«Ora bisogna muoversi con il potenziamento dell’assistenza domiciliare, che in Campania è ferma all’anno zero ma che, se ben organizzata, consentirebbe di salvare molte vite. Nella nostra regione – rivela Ciarambino – il rapporto tra ricoverati in terapia intensiva e ricoverati totali è del 25%, mentre in Emilia, dove l’assistenza domiciliare funziona, è dell’8%.
Questo perché i nostri pazienti arrivano in ospedale quando le loro condizioni sono oramai compromesse. Basterebbe attivare squadre di medici e infermieri e attrezzarli con un fonendoscopio, un saturimetro e un ecografo portatile, così da monitorare lo stato di salute dei contagiati, assistendo a domicilio i casi non gravi e intervenire con ricoveri se i sintomi dovessero rendersi preoccupanti. Una proposta che abbiamo inviato a De Luca da tempo e tra quelle che vorremmo illustrare al governatore in un incontro che abbiamo chiesto oramai da due settimane, senza purtroppo ricevere alcuna risposta».

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