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Roma – “Oggi abbiamo il dovere del ricordo, della solidarietà alle famiglie, del sostegno agli uomini dello Stato e ai volontari che da giorni di prodigano per spalare il fango e aiutare i superstiti, ma da domani dovremo farci carico del dovere politico di trarre una lezione da questa vicenda. Ed è un dovere che credo riguardi tutti, nessuno escluso: la manutenzione dei territori italiani a maggior rischio deve diventare priorità a livello nazionale, regionale e locale”. Così Mara Carfagna, deputata e presidente di Azione, intervenendo in Aula alla Camera nel corso delle commemorazioni delle vittime della tragedia di Ischia. “Fa davvero male al cuore – ha detto – alzarsi oggi in quest’Aula per rendere omaggio alle vite spezzate dalla tragedia di Ischia. Fa male al cuore anche perché molte di quelle vittime erano bambini: il più piccolo, Giovangiuseppe, aveva solo tre settimane, e poi Maria Teresa, 6 anni, Francesco 11 anni, Michele, 15 anni. Tutti hanno perso la vita insieme alle loro mamme e ai loro papà”. “Dobbiamo capire – ha proseguito – che non possiamo più permetterci di gestire il nostro territorio come abbiamo fatto per un lungo tratto della nostra storia”, perché “la natura è cambiata, imponendo una visione diversa delle responsabilità delle istituzioni e della politica e una nuova consapevolezza del pericolo ai cittadini. Dalla terribile vicenda di Ischia possiamo uscire in due modi. Il primo è il disfattismo di chi dice ‘non cambierà mai nulla’. Il secondo è uno scatto d’orgoglio, e soprattutto uno scatto di responsabilità, che ci porti ad accettare la sfida di cambiare le cose dando priorità a quei luoghi, come Ischia, che sono in vetta alle classifiche del rischio. La nostra strada, la strada di Azione-Italia Viva, è ovviamente la seconda, e siamo disponibili a collaborare con chiunque intenda percorrerla con serietà, velocità, responsabilità e impegno: è questo – ha concluso Carfagna – il modo migliore per rendere omaggio alla memoria delle vittime della tragedia di Ischia”. Vanno avanti intanto i lavori di ripristino del dopo frana. Le tonnellate di fango e detriti finite in mare a causa della frana di Casamicciola potrebbero mettere a rischio l’ecosistema marino. L’allarme viene dall’ischia Marine Center, laboratorio di biologia marina emanazione della stazione Anton Dohrn di Napoli. «Temiamo – spiega la ricercatrice Maria Cristina Buia – soprattutto conseguenze sulla posidonia oceanica, fondamentale per l’habitat sommerso. Nelle acque di Casamicciola esiste una prateria di questa pianta, protetta dalle legislazioni nazionale ed europea, e il trauma subito dal mare crea preoccupazioni per il suo futuro».

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