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Amministrative 2021, l’ultimo tratto in vista del traguardo è in salita. Una pendenza che si farà sentire soprattutto nelle gambe dei tre “corridori” destinati al podio: il favoritissimo Gaetano Manfredi e i due inseguitori, l’ex pm anticamorra Catello Maresca e l’outsider Antonio Bassolino. Troppo distanziati (com’era facilmente prevedibile sin dall’inizio) tutti gli altri per averne a crucciarsene. Vincitore annunciato, l’ex rettore dovrà tuttavia sperare di evitare il ballottaggio. Un’evenienza che in considerazione dell’altissimo tasso di astensione comporta sempre dei rischi per chi è in vantaggio, basti a quanto accaduto nel 2011 tra Lettieri e de Magistris, con il primo nettamente avanti (38,5 contro 27,5), e situazione ribaltata al secondo turno (65,4 a 34,6 per l’ex magistrato).
«Quando gli elettori partecipanti sono pochi, oscillazioni motivazionali (…) appaiono in grado di gettare le premesse per esiti inaspettati: aprono possibilità inattese in cui tutto, anche ciò che all’inizio poteva sembrare poco probabile diventa all’improvviso plausibile», ha scritto Adolfo Scotto di Luzio. Aggiungendo poi: «In un quadro di forte astensionismo, la riluttanza di molti elettori a recarsi alle urne esponendosi così al rischio di un possibile contagio aggiunge ulteriori elementi di incertezza e di variabilità del quadro previsionale». Preoccupazioni che non adombrano Andrea Cozzolino: «Tutto ci dice come la partita si può chiudere al primo turno con la vittoria di Manfredi », ha detto ieri l’europarlamentare del Pd, che tende dunque a escludere la possibilità di un ballottaggio. Tuttavia, se proprio dovesse accadere, per lui l’avversario di Manfredi non sarà Bassolino: «In questo caso, nonostante tutti i guai delle sue liste, vedo Maresca allo scontro con l’ex ministro. Ma la partita del secondo turno si gioca tra il candidato e la città».
IL FRONTE ORIENTALE
Dalle previsioni alla battaglia sul campo, in questo caso le malconce trincee della terremotata banlieue orientale. «Sono un ragazzo di periferia. Sono nato a Barra, ho vissuto a San Giovanni, a Ponticelli, e lì è avvenuto il lancio del mio programma. E voglio partire da lì, dalle periferie, e non è uno slogan», ha detto il candidato del centrodestra Maresca. Per poi aggiungere: «Si deve partire dalle scuole perché ci sono luoghi di Napoli dove la dispersione scolastica sfiora il 30%, una cosa assolutamente inammissibile. Sarà il mio primo obiettivo da sindaco: recuperare i giovani dei quartieri più svantaggiati attraverso percorsi di formazione che inizino dalla scuola. Napoli non potrà mai ripartire se non riesce ad assicurare un futuro ai ragazzi ».
CONTE: 580MILA NUOVI OCCUPATI
A Barra e Ponticelli ieri c’era anche Gaetano Manfredi: «Penso che Napoli abbia grande bisogno di lavoro, di sviluppo ma anche di inclusione sociale. Dobbiamo lavorare nella stessa direzione per creare opportunità che salvaguardino i diritti costituzionali dei cittadini, migliorare la qualità della vita e finalmente rimettere Napoli al centro delle politiche nazionali ed europee ». Con il candidato sindaco c’era il leader del M5s Giuseppe Conte, che interpellato sulla svolta nordista in atto nella Lega ha spiegato: «Non mi permetto di intromettermi nelle vicende interne agli altri partiti e alle altre forze politiche. Quello che voglio dire è che un Paese corre, e noi abbiamo la possibilità di una forte e robusta ripartenza negli anni a venire, senza lasciare indietro regioni del nostro Paese. Penso al Mezzogiorno ma anche dei tanti “sud” che sono al Nord, se li trascuriamo non andiamo da nessuna parte. Occorre tener conto di questo divario che esiste a tutti i livelli, premiare chi investe al Sud. “Decontribuzione Sud”, ad esempio, è una misura che ha portato finora già 580mila nuovi occupati al Sud».
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