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Ripartire dal Mezzogiorno per rimettere in moto l’Italia. E’ questo il messaggio lanciato da Fondazione Mezzogiorno e Unione Industriali Napoli nel corso dell’incontro con il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, svoltosi ieri presso la sede dell’associazione imprenditoriale a Palazzo Partanna.
Per il Presidente di Unione Industriali Napoli Maurizio Manfellotto il varo di una politica di sviluppo basata sul rilancio del Sud è “l’unico modo per invertire la tendenza al declino economico di un Paese, l’Italia, il cui pil, superiore nel 1995 di nove punti alla media euro, in un quarto di secolo è calato fino a essere di 10 punti inferiore”.
Ma il rilancio del Sud è strategico anche e soprattutto per l’Unione Europea, come ha evidenziato nella sua relazione il Presidente della Fondazione Mezzogiorno Antonio D’Amato. “Un equilibrio più sostenibile delle finanze italiane è fondamentale per la tenuta finanziaria dell’Ue e si può raggiungere soltanto se il Mezzogiorno recupera i divari in termini di pil e occupazione rispetto al resto del Paese”.
“Il tasso di occupazione nazionale – ha continuato Antonio D’Amato – deve passare in dieci anni dal 59 al 70%, quello meridionale deve crescere almeno dall’attuale 44,8% al 60%. Obiettivo tutt’altro che utopistico da conseguire, se solo si considera che i margini di ulteriore espansione della crescita al Nord sono limitati sul piano strutturale per ragioni di congestione e densità insediative, mentre il Mezzogiorno ne è ricco, ponendosi quindi come l’area a maggiore potenziale di crescita”.
La Fondazione Mezzogiorno ha presentato un insieme coordinato di misure per conseguire l’obiettivo, attraverso il riordino e la semplificazione degli incentivi per lo sviluppo industriale del Paese, finalizzato a creare un vantaggio differenziale in grado di convogliare nuovi investimenti nelle regioni meridionali. Proposte migliorative puntuali per strumenti come il credito d’imposta Mezzogiorno e i contratti di sviluppo, incoraggiando il potenziamento di insediamenti già attivi, il reshoring di impianti un tempo delocalizzati, l’attrazione di nuovi investimenti.
Misure che prevedono premialità per chi, oltre agli impianti produttivi, decida di insediare centri decisionali e strutture di ricerca e sviluppo. E’ prevista anche la creazione di un nuovo strumento di incentivazione per start-up e investimenti di più piccole dimensioni, che eroghi contributi a fondo perduto in alternativa al credito d’imposta.
Nel corso dell’incontro, incentrato sul tema “Politiche industriali e attrazione degli investimenti nel Mezzogiorno e in Italia” il Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, intervistato dal Direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo d’Errico e dal Direttore del Mattino Federico Monga, ha sottolineato tra l’altro come sia “evidente che se immaginiamo tassi di crescita reali per l’Italia, tassi che non siano dello 0 virgola, ma del 3 o 4%, lo possiamo fare solo se il Sud dà il suo contributo.
Il Paese può crescere solo se il Sud raggiunge il suo potenziale inespresso, questa non è un’opinione ma è un dato matematico. Esistono risorse in termini di capitale umano che possono essere valorizzate”.
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