2 minuti per la lettura
NAPOLI – «Oggi la ditta Manfredi&Co propone per il welfare il solito modello consociativo delle cooperative, magari rosse e magari clientelari. Se nel capoluogo partenopeo la spesa destinata al settore è quattro volte inferiore rispetto a quella investita dal capoluogo meneghino, come si può credere che gli stessi che hanno creato questa voragine possano colmarla?» Lo dice Severi – no Nappi, consigliere regionale e coordinatore cittadino della Lega a Napoli.
“Da 10 anni il ministero delle Politiche sociali è gestito dai partiti che sostengono Manfredi. Sono 30 anni invece che le sinistre governano disastrosamente Napoli anche sul piano del welfare. Il disavanzo nell’assegnazione e nella spesa delle risorse in servizi sociali e politiche per la famiglia tra due città come Napoli e Milano, fotografato dai dati di Open Bilanci del 2019, è un esempio lapalissiano della loro incapacità amministrativa. Anziché distribuire i soldi agli amici, possibilmente votanti- aggiunge – noi proponiamo una Carta Sociale in dotazione diretta al cittadino. Uno strumento che consenta al singolo di essere protagonista e scegliere liberamente non solo il servizio di cui usufruire, ma anche l’erogatore della prestazione. Non è più tempo di fare clientelismo sulla pelle dei napoletani ».
La stoccata arriva all’indoma – ni del botta e risposta a distanza tra Matteo Salvini e Vincenzo De Luca. Il leader della Lega non ha mancato di incalzare il governatore, quando ha detto: «Se De Luca pensasse più alle imprese anziché tenere imbavagliati i campani con 40 gradi, guadagnerebbe meglio il suo stipendio». Lo ha detto i parlando con i giornalisti a Salerno dove si è recato al gazebo per la raccolta delle firme a sostegno del referendum per la riforma della giustizia. Al lungomare, Salvini è stato accolto da numerosi simpatizzanti e da uno sparuto gruppo di contestatori che hanno esposto uno striscione con la scritta «La Campania non si Lega». E De Luca:
«Ogni affermazione che fa mi fa guadagnare 100mila punti secchi. Che Dio lo benedica. Passi almeno un’ora della sua giornata a leggere qualcosa e informarsi, lui da quando si sveglia a quando va a dormire pensa solo a fare tweet, interviste, comparsate in televisione. È la nuova classe dirigente del Paese, analfabeti di ritorno e in qualche caso anche di andata». Ieri momenti di tensione a San Giorgio a Cremano. Militanti della Lega sono stati minacciati da una passante che tentava di impedire la raccolta firme al gazebo allestito nel comune partenopeo lanciando sacchetti di spazzatura su chi si accingeva a firmare i moduli referendari.
«Solidarietà ai militanti, i nostri ringraziamenti e auguri di pronta guarigione ai poliziotti intervenuti nel tentativo di bloccare ed identificare l’aggressore ». È quanto denunciano Tina Donnarumma, coordinatrice provinciale della Lega e il senatore Francesco Urraro. “Siamo sempre più convinti che una riforma della giustizia sia necessaria. Non ci lasciamo intimidire da chi, con la violenza, cerca di bloccare il Referendum. Strumento di democrazia e libertà » concludono.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA