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La mappa dell’Italia suddivisa in tre colori ha scontentato un po’ tutti. Soprattutto i governatori, nel giorno in cui entrano in vigore le misure dopo la ‘riverniciata’ data alla mappa dello Stivale. “Quando ho ricevuto la notizia della zona rossa, mi sono amareggiato, è stata una sorpresa, la Toscana ha avuto questa decisione per dati dell’1-8 novembre, ma nei giorni successivi i dati tendevano a stabilizzarsi”, torna a ribadire Eugenio Giani, presidente della Toscana ‘rossa’. Stesso colore per la Campania, con Vincenzo De Luca che non depone le armi. Anzi rincara la dose e parla di “misure tardive, parziali e produttrici solo di divisione e di confusione”.
A stretto giro arriva la replica del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “L’intervista a ‘Libero’ di De Luca? Avrà dato altro materiale a Crozza per il prossimo venerdì. Come governo siamo pronti a inviare i militari e il personale civile per dare una mano e spero che la Regione Campania li accetti”. L’ex capo politico del M5S parla di “scene sconvolgenti” viste negli ultimi giorni nella sua regione, ma poi tende la mano in qualche modo: “Voglio mandare un messaggio di pace a De Luca, non di guerra. Lavoriamo insieme per la Regione, per il Paese e la salute degli italiani”.
E il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, annuncia un nuovo bando per “450 medici volontari, specializzati, da destinare alla Regione Campania per la gestione dei casi di Covid-19”. Preoccupato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: “Siamo seduti non sotto un vulcano, ma sopra. La città è una polveriera e temo che a Roma non ne siano consapevoli”. Intanto, il governatore Alberto Cirio avvisa di aver ricevuto una telefonata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che “ha voluto esprimere al nostro Piemonte la sua vicinanza e la gratitudine per lo sforzo enorme”.
Il Capo dello Stato – riferisce Cirio – “ha anche richiamato l’importanza del senso di responsabilità di ognuno di noi”. E un altro messaggio all’insegna dell’unità porta la firma del ministro Boccia: “Questa guerra contro il Covid la vinciamo se combattiamo insieme, senza polemiche ma, con leale collaborazione, remando tutti nella stessa direzione”. Poi c’è chi come Giovanni Toti spinge i liguri a un impegno comune “per regalarci un buon Natale”.
“Il mio obiettivo – spiega – è vedere scendere la diffusione del virus nei prossimi dieci giorni, vedere l’Rt sotto l’1”. Con questi numeri, arriva al punto, “chiederò immediatamente al Governo di far uscire la Liguria dalla zona arancione. Il mio obiettivo è riuscirci dai primi giorni di dicembre, o magari anche prima. Avanti con coraggio”.
E in Friuli Venezia Giulia, dopo che il presidente Massimiliano Fedriga ha ribadito l’esigenza di “una leale collaborazione istituzionale”, impazza il dibattito: M5S e Pd attaccano la Lega. La solita polemica politica, mentre l’unico vero nemico si chiama Covid-19.
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