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NAPOLI – Mentre a Napoli il Tar assegna un punto al governatore Vincenzo De Luca nella sfida delle ordinanze con il sindaco Luigi de Magistris sulla vita notturna, la Campania sente avvicinarsi la riapertura tra le Regioni del 3 giugno, vista da molti come una minaccia. Dopo la sfida a distanza delle ordinanze tra De Luca e de Magistris sulla movida, il Tar ha segnato un punto per il governatore che aveva fatto ricorso alla giustizia amministrativa contro l’ordinanza sindacale al via domani: la giustizia amministrativa gli ha dato ragione stoppando la vendita di bevande anche da asporto, fino alla mezzanotte (e non fino alle 22 come imposto dal governatore) e confermando l’orario di chiusura all’1 invece del – le fino alle 2.30 in settimana e 3.30 nel weekend deciso dal sindaco. Ma de Magistris afferma: «Il provvedimento di urgenza del Tar non pregiudica il merito che si discuterà nei prossimi giorni e siamo convinti che dal punto di vista giuridico abbiamo le ragioni dalla nostra parte». Nella Regione, intanto, stanno pianificando controlli alle sta – zioni di Napoli e Salerno, nei porti, all’aeroporto e ai caselli autostradali, con particolare attenzione a chi proviene da Lombardia, Piemonte e Liguria. Tutti sono consapevoli che il contagio bassissimo delle ultime settimane potrebbe essere inficiato dall’arrivo da Regioni in cui i numeri sono ancora alti. «Se c’è un territorio in cui il numero dei contagiati è altissimo ci deve essere una limitazione a quel territorio, non c’entrano le guerre tra nord e sud o le guerre di religione», ha detto nei giorni scorsi il governatore De Luca, che pensa in particolare alla Lombardia, dove la media giornaliera è superiore ai 250 nuovi positivi, mentre in Campania i positivi sono stati in tutto 51 da lunedì 25 maggio a domenica 31 maggio. Una differenza enorme che sta facendo scattare l’allarme tra i campani. I controlli ci saranno prima di tutto nelle stazioni dove raddoppierà il numero dei treni ad alta velocità: dai 38 giornalieri di oggi operati da Fs, si passerà a 80 al giorno a cui si aggiungono 48 intercity. La postazione nella stazione di Napoli Centrale per l’esame della temperatura e l’eventuale test rapido a chi ha almeno 37,5 gradi, è rimasta operativa «in queste settimane – spiega il direttore generale Ciro Verdoliva – abbiamo controllato circa 1000 viaggiatori al giorno. Ora ci aspettiamo numeri molto superiori e aumenteremo le unità al lavoro di nostra competenza sia alla stazione di Napoli che al porto ma anche all’aeroporto in collaborazione con l’Usmaf». Chiede controlli anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris: «Il Governo – ha detto – ha tutti gli strumenti per dirci se ci sono le condizioni per ripartire tutti insieme. Non saremo noi a mettere le barricate ma credo sia dovere di un sindaco chiedere che ci siano tamponi per chi arriva nei nostri territori a garanzia della comunità e per non buttare all’aria quanto fatto fino ad ora».

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