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NAPOLI – Bene la partecipazione di politici alla manifestazione del 27 maggio scorso contro la decisione di Whirlpool di chiudere lo stabilimento di Napoli ma ora Leu, Lega Nord, Cinque Stelle, Fratelli d’Italia, Pd e Sinistra Italiana mantengano la parola e contribuiscano al pressing per ottenere al più presto un incontro con il Ministro Giorgetti alla presenza della multinazionale americana del bianco alla quale richiedere il rispetto dell’accordo siglato al Mise il 15 ottobre 2018 che prevedeva il rilancio industriale di tutti i siti italiani con investimenti, per il triennio 2019-21, di 250 milioni di euro.
A chiederlo in una lettera unitaria i segretari nazionali di Fim Fiom e Uilm, Massimiliano Nobis, Barbara Tibaldi e Gianluca Ficco. “In questo ultimo anno e mezzo tutto il settore della produzione degli elettrodomestici
ha avuto un notevole aumento delle vendite e con esso il fatturato e il profitto. Condizioni favorevoli per riconfermare o riprogettare la produzione dello stabilimento di Napoli.L’attenzione alla vertenza Whirlpool deve porre in evidenza sia il rischio di chiusura dello stabilimento campano, che il richiamo alle responsabilità contrattuali e occupazionali della multinazionale; infatti il rischio di altre chiusure è molto alto. Il settore industriale dell’elettrodomestico deve rimanere comparto strategico per il nostro paese servono interventi urgenti nel breve periodo e strategici nel medio lungo periodo”, scrivono ad Epifani, Cantalamessa, Romagnoli, Rizzetto, Provenzano e Fratoianni i sindacati.
In questi anni invece, a fronte della promessa di un rilancio, parte degli investimenti, denunciano ancora i sindacati, non sono stati effettuati e i livelli occupazionali sono diminuiti. In particolare, prosegue la lettera, uno stabilimento virtuale è già stato chiuso; infatti più di 300 impiegati, stimolati con accordi individuali, hanno lasciato l’azienda con il depotenziamento di aree strategiche quali la Ricerca e Sviluppo, la Qualità e la Logistica. E non solo i 357 addetti del sito di Napoli sono oggi sul punto di essere licenziato ma anche il progetto di reindustrializzazione di una parte del sito logistico di Carinaro deve ancora realizzarsi e i 200 dipendenti Whirlpool in attesa di capire il loro destino occupazionale. “Alla luce di queste gravi inadempienze riteniamo che il Governo in particolare il Mise debba richiamare la multinazionale a rispettare l’accordo con il ritiro immediato degli esuberi su Napoli”, conclude la lettera unitaria di Fim Fiom e Uilm.
“Dopo le tante promesse e le parole pronunciate dai numerosi parlamentari ed esponenti politici in piazza giovedì scorso alla manifestazione dei lavoratori Whirlpool a Roma è ora che si passi dalle parole ai fatti. Basta passerelle, si mettano in campo provvedimenti per far rispettare a Whirlpool gli impegni sottoscritti con noi e il governo nel 2018”, aggiunge il segretario nazionale Fim, Massimiliano Nobis.
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