X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

NAPOLI – “Oggi si sciopera in tutti gli stabilimenti italiani e si manifesta presso le prefetture per chiedere a Whirlpool di recedere da chiusure e licenziamenti e per chiedere al Governo di schierarsi con i lavoratori”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Antonello Accurso, segretario generale della Uilm Campania dal presidio dei lavoratori presso la sede della prefettura napoletana.


“Nell’ultimo incontro – spiegano Ficco e Accurso – ci è parso chiaro che il Ministero dello Sviluppo economico non solo non abbia accolto i nostri suggerimenti, volti a indurre la multinazionale a rilanciare gli investimenti a Napoli e in Italia, ma abbia addirittura assecondato la posizione aziendale provando a propinarci l’ennesima fantasiosa reindustrializzazione che servirebbe solo a edulcorare la chiusura della fabbrica partenopea.

Dinanzi alle inquietanti dichiarazioni di impotenza del ministro Patuanelli, abbiamo suggerito di adottare strumenti normativi che già hanno contribuito in passato a risolvere positivamente altre difficili vertenze, magari rafforzandoli e perfezionandoli, ma si insiste inspiegabilmente con le reindustrializzazioni. La cosa è tanto più imperdonabile se si considera che il progetto di parziale reindustrializzazione del sito Whirlpool di Carinaro (Caserta) dopo lunghi anni ancora non è concluso e che il progetto di riconversione della Embraco di Torino è fallito tristemente fra gli scandali”.


“A Whirlpool – concludono Ficco e Accurso – chiediamo di rispettare il piano industriale convenuto nell’accordo del 2018 siglato anche con le Istituzioni, pronti ad affrontare insieme le criticità di mercato e gli sforzi necessari per superarli, purché si salvi il lavoro. L’italianità delle produzioni non può essere una mera vanteria da sbandierare in pubblicità e non è evidentemente compatibile con le delocalizzazioni. La dura lotta dei lavoratori ha fino ad ora costretto la multinazionale a rinviare i suoi propositi, facendo procrastinare di volta in volta la data di chiusura dello stabilimento di Napoli e scongiurando dichiarazioni di esuberi unilaterali, ma per vincere definitivamente la battaglia abbiamo bisogno del supporto delle Istituzioni, che invece assistono inerti alla desertificazione industriale dell’Italia. Il sindacato e i lavoratori non possono essere lasciati soli a lottare per tutelare occupazione e interessi economici nazionali, mentre le altre potenze industriali continuano a proteggere e incentivare le loro imprese”.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE