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Gli oltre 400 navigator contrattualizzati da Anpal Servizi per i centri dell’impiego campani si sono riuniti ieri al centro congressi della Stazione Marittima di Napoli per la loro prima giornata di formazione. “Una giornata carica di emozioni -si legge in una nota di Anpal Servizi- che giunge alla fine di un percorso travagliato con il lieto fine soltanto pochi giorni fa al momento dello sblocco dei contratti. Voci e volti carichi di speranza ed entusiasmo hanno così gremito la Sala Galatea con un’alternarsi di emozioni che non ha lasciato indifferenti nessuno”. “Vedervi tutti insieme -ha detto Nunzia Catalfo, ministra del Lavoro intervenendo alla giornata- mi emoziona. Finalmente si inizia anche con voi. Il vostro ruolo è sicuramente innovativo e di grande responsabilità. I due miliardi che il governo ha deciso di investire sulle politiche attive del lavoro rappresentano una piccola rivoluzione per l’Italia, una svolta epocale che permetterà in prospettiva al nostro Paese di allinearsi agli standard di altre realtà europee. Investire nell’accompagna – mento lavorativo rappresenta un aiuto serio che si dà alle persone in difficoltà. È la prima volta negli ultimi trent’anni che il nostro Paese investe in tutto questo. Il tempo ci darà ragione”. La nuova vision di Anpalha detto Mimmo Parisi, presidente Anpal e ideatore dei navigator- è quella di diventare un modello innovativo di politica attiva del lavoro attraverso proprio i navigator”. “La prima sfida è quella della ricerca di sinergie con le competenze e le risorse a disposizione. La seconda sfida è il contatto con il mercato del lavoro alla continua ricerca della sostenibilità occupazionale in un momento in cui la durata media di un’impresa è di 12 mesi mentre quella di un lavoratore è solo di 9 anni. Il navigator entra in gioco proprio nel discorso della sostenibilità occupazionale”, ha aggiunto Parisi. Durante la mattina è stata letta la lettera di un navigator che ha voluto riassumere, in una sorta di diario di bordo, i suoi primi passi con chi vive nel disagio: “Ascoltiamo narrazioni di grande disperazione, scoramento e poi un piccolo bagliore: ‘Grazie per avermi chiamatò. Queste sono le parole che testimoniano il percepito di uno Stato che si rende presente, che crea un contatto con il singolo, che lo segue in un percorso formativo, che vuole essere protagonista delle tappe intermedie della sua crescita personale e professionale”.

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