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Un ragazzino di 13 anni è stato accoltellato da un altro minore di appena 10 anni per una lite scaturita da un pallone.
GIUGLIANO (NAPOLI) – Un episodio di violenza tra minori ha scosso la provincia di Napoli: un ragazzino di 13 anni è stato accoltellato da un altro minore di appena 10 anni per una lite scaturita da un pallone. La vicenda, avvenuta il 17 novembre in un campo da calcetto a Giugliano, solleva preoccupazioni sulla sicurezza e sulla crescente violenza tra i più giovani, in un contesto segnato da disagi sociali e carenza di intervento delle istituzioni locali.
RAGAZZINO ACCOLTELLATO PER UN PALLONE: LA DINAMICA DELL’AGGRESSIONE
La vittima, che il 18 novembre ha compiuto 13 anni, stava giocando a calcio con alcuni amici quando un ragazzino di circa 10 anni, mai visto prima, gli si è avvicinato chiedendo di cedere il pallone. Alla risposta negativa, l’aggressore ha estratto un coltellino dalla tasca e lo ha colpito alla coscia sinistra, prima di fuggire. Il ragazzino ferito è stato soccorso da alcuni genitori presenti, che hanno tamponato la ferita e lo hanno accompagnato a casa. Dopo un’operazione al pronto soccorso, la situazione è stata denunciata ai Carabinieri, che stanno cercando di ricostruire quanto accaduto.
RAGAZZINO ACCOLTELLATO PER UN PALLONE: INDAGINI IN CORSO
Il campo da calcetto in cui è avvenuta l’aggressione non è dotato di videocamere. I Carabinieri sono al lavoro per identificare l’aggressore, ma al momento la vittima ha dichiarato di non conoscere il ragazzo.
DON ANGELO PARISI: «UNA CITTÀ ABBANDONATA»
L’incidente ha suscitato reazioni anche da parte di Don Angelo Parisi, decano dei parroci di Giugliano e Qualiano, che ha commentato: «Il primo pensiero va al ragazzino ferito: spero che stia bene. Non voglio puntare l’indice ma faccio un’amara constatazione: credo che la città sia ormai abbandonata». «La prima esigenza – ha proseguito – è quella dei controlli, e soprattutto da parte degli adulti. È normale che un ragazzino abbia un coltellino in tasca». Secondo Don Angelo Parisi, è urgente che gli adulti riprendano il controllo, sia nelle famiglie che nelle strade, per evitare che simili episodi diventino la normalità.
L’ALLARME DEI RESIDENTI
I residenti di piazza Gramsci, dove è avvenuto l’accoltellamento, lamentano da tempo la mancanza di sicurezza nella zona. L’apertura al traffico della via Iodice, che costeggia il campo da calcetto, ha trasformato la strada in una pista per motociclette e automobili, mettendo a rischio la sicurezza di bambini e pedoni. Nonostante numerose petizioni per chiedere maggiori controlli, le richieste sono rimaste senza risposta.
L’episodio di Giugliano è solo l’ultimo di una serie di atti di violenza tra minori che preoccupano sempre più la comunità. La situazione richiede un impegno collettivo di famiglie, scuole, istituzioni e chiesa. Come sottolinea Don Angelo, «Dobbiamo essere accanto a questi ragazzi e non lasciarli soli».
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