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Suicidio in carcere di Secondigliano, il 33enne arrestato per omicidio è la quinta vittima in Campania, Scalfarotto: «continua la strage».


SECONDIGLIANO (NAPOLI) – Nuovo suicidio nelle carceri, un uomo di 33 anni, nella giornata di martedì 12 marzo 2024, si è tolto la vita nel penitenziario di Secondigliano. L’uomo si chiamava Robert.
«Il giovane era un senza fissa dimora entrato in carcere per omicidio. Era balzato agli onori della cronaca nell’agosto del 2019 per essere stato l’unico detenuto evaso dal carcere di Poggioreale in cento anni di storia». Ha annunciato il Garante per i diritti de detenuti Samuele Ciambriello.

«Ci tocca contare un suicida nelle carceri italiane, questa volta nel penitenziario di Secondigliano, aveva 33 anni, è il quinto in Campania, 21 nel 2024». Afferma Ivan Scalfarotto, capogruppo di Italia Viva, il Centro, Renew Europe in Commissione Giustizia in Senato. «Un disonore – prosegue Scalfarotto- per un Paese civile, una strage che va fermata».
Il senatore di Italia Viva evidenzia ancora come quella dei suicidi nelle carceri si tratta di: «una tragedia che non si ferma. E palesa la necessità di rivedere l’intero sistema. Oggi in aula al Senato durante la commemorazione di Franco Basaglia ho ricordato che oggi le nostre prigioni finiscono per diventare ricettacoli di marginalità, discariche di rifiuti umani, proprio come i manicomi di un tempo».

Dopo il suicidio nel carcere di Secondigliano, l’ennesimo in Italia, Scalfarotto sottolinea come: «Bisogna dare sostegno e possibilità di riscatto sociale alle persone detenute, sopratutto ai più fragili. Malati psichiatrici e tossicodipendenti certamente non dovrebbero stare in carcere, ma in luoghi di cura. Diversamente, non ci sarà prevenzione che tenga, continueremo ad assistere impotenti a una strage che si consuma sotto gli occhi dello Stato» conclude Scalfarotto.

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Annalisa Costanzo

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