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Aggredito a calci e pugni con una violenza inaudita, la vittima un bambino, i fatti sono accaduti a Pompei

POMEPI (NAPOLI) – Ennesimo episodi di bullismo e violenza nei confronti di un minore. Questa volta tutto è accaduto a Pompei. Nella città all’ombra del Vesuvio un bambino è stato vittima di schiaffi e pugni con una violenza che non si è fermata nemmeno di fronte alle lacrime della vittima.

LA RICOSTRUZIONE DELL’AGGRESSIONE

Secondo quanto ricostruito gli aggressori sono altri ragazzini come lui e tutta la violenta aggressione è stata immortalata in un video che il consigliere regionale della Campania di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, ha ricevuto e pubblicato sui suoi canali social.

«Immagini vergognose che abbiamo inviato alle autorità. Ci hanno riferito che uno degli aggressori sarebbe il figlio del boss di camorra. Verificheremo», dice Borrelli. «A Pompei un bambino sarebbe stato bullizzato da un gruppo di ragazzini. Nel video segnalato dal giornalista Pino Grazioli, la vittima – scrive il consigliere regionale in una nota – viene presa a calci e pugni con una violenza inaudita, il tutto ripreso da un cellulare. Infieriscono su di lui a turno, con enorme aggressività, non fermandosi nemmeno davanti alle lacrime. Agiscono con cattiveria come adulti, non come bambini».

POMPEI, AGGREDITO BAMBINO, FORSE COINVOLTO FIGLIO DI CAMORRISTA

«Ci hanno riferito – afferma ancora Borrelli – che uno degli aggressori sarebbe il figlio di un boss di camorra locale. Stiamo verificando la veridicità di questo particolare, se fosse confermato sarebbe ancora più grave e andrebbe a certificare per l’ennesima volta quello che diciamo da anni: ai camorristi va tolta fin da subito la patria potestà. I ragazzini che crescono in certi ambienti diventano, per forza di cose, delinquenti. Così facendo consentiamo la crescita continua di nuove leve della camorra. Vanno allontanati immediatamente».

«Abbiamo inviato il video alle autorità – conclude l’esponente dei Verdi – per chiedere che vengano avviate delle indagini per verificare quanto accaduto e identificare i soggetti coinvolti. I bambini aggressori vanno puniti a dovere, non è una bravata, è un atto vergognoso e criminale».

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