L'uscita del feretro di Alessandro dal chiostro di Sant'Agostino
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GRAGNANO (NAPOLI) – Gragnano si ferma in lacrime per i funerali di Alessandro. L’ultimo saluto al ragazzo di 13 anni precipitato dalla finestra della sua casa la scorsa settimana (LEGGI).
Secondo l’ipotesi di indagine più accreditata, Alessandro, da tutti definito intelligente, spigliato, pieno di interessi e di buona famiglia, sarebbe stato vittima del cyberbullismo uccidendosi lanciandosi dal balcone di un appartamento al 4 piano. Sulla tragedia si indaga per istigazione al suicidio, con sei persone alcune imparentate tra loro, iscritte nel registro degli indagati da parte degli inquirenti. Dei 6 sotto inchiesta due sono donne, compresa una ex fidanzatina della vittima, mentre 4 sono minori e due maggiorenni. Tutti sono residenti in una frazione. e diversi sono imparentati tra loro.
PER GRAGNANO IL GIORNO DELLE LACRIME E DEL DOLORE PER IL FUNERALE DI ALESSANDRO
Oggi per Gragnano, un comune alle pendici dei monti Lattari, la ‘patria della pasta’, è stato il giorno del dolore, del lutto cittadino ma anche della riflessione sui motivi di una tragedia che tutti definiscono “assurda”. In migliaia si sono recati al chiostro di Sant’Agostino, dove in genere si celebrano solo le funzioni più affollate. E i funerali di Alessandro sono stati partecipatissimi «come la messa delle domenica delle Palme», ha detto don Paolo Anastasio, il giovane parroco. In prima fila i genitori, distrutti dal dolore. Poi i compagni di scuola e quelli della sua squadra di basket, che sono stati i primi ad arrivare.
L’ARRIVO DEL FERETRO, GLI APPLAUSI, LE PAROLE DEL VESCOVO
Una marea di giovani con indosso magliette bianche con stampata la foto del 13enne. La scritta “Alessandro vive” era su uno striscione all’interno del chiostro. Ad accogliere la salma, giunta dal cimitero di Castellammare dove ieri si è svolto l’esame medico legale sulla salma, il sindaco Nello D’Auria con la fascia tricolore. Quindi un lungo applauso.
Il rito è stato presieduto dall’arcivescovo di Sorrento-Castellammare, Francesco Alfano, che nell’omelia commentando le parole delle ‘Beatitudini’ del Vangelo di Luca ha detto: «Guai a voi che ora ridete calpestando i fratelli e guai a voi perché poi piangerete ma non è una minaccia di un Dio che vuole distruggere, è la realtà se alimentiamo sentimenti negativi che ci mettono l’uno contro l’altro».
GRAGNANO, LA COMMOZIONE DEGLI AMICI AI FUNERALI DI ALESSANDRO
Un amico di Alessandro avrebbe voluto leggere una ‘intenzione’ della preghiera dei fedeli. Si conoscevano da quando avevano tre anni, da quando erano all’asilo, ma non ha retto all’emozione. Toccanti le parole di don Paolo Anastasio, parroco della chiesa di Sant’Agostino. Le ha indirizzate innanzitutto ai coetanei di Alessandro che in questi giorni sono impegnati in un “campo di passaggio” sulle vette del monte Faito.
Tanti ragazzi in preda ad un pianto disperato che hanno accarezzato a lungo quella bara bianca, provando il dolore del distacco. A consolarli è stato lo stesso papà di Alessandro, seduto accanto alla moglie. Poco prima della benedizione finale è stata una docente del ragazzo a ricordarlo. «Averti avuto come alunno – ha detto, emozionata – per me è stato un dono. Eri una persona speciale: ci hai insegnato ad amare e a perdonare». Poi la bara è uscita tra due ali di folla sulle note della canzone di Blanco “Finché non mi seppelliscono”, tra il lancio di palloncini bianchi e una scritta ‘Ale’.
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