1 minuto per la lettura
Dopo le rivelazione di un collaboratore di giustizia, origini di Secondigliano, anche se ritenuto legato alla criminalità pugliese, che ravrebbe afferanto in sede di interrogatorio che la camorra vuole colpire il capo della Procura a Napoli, Giovanni Colangelo, è stata rafforzata la scorta. Da alcuni giorni c’è una seconda auto blindata – oltre a quella su cui viaggia il magistrato – a proteggerne i trasferimenti sull’asse Campania-Puglia.
E sempre stando al racconto del collaboratore, la camorra avrebbe raccolto informazioni sensibili sulla vita e gli spostamenti del procuratore Colangelo: i “nemici” sapevano dunque quali erano i trasferimenti dell’alto magistrato, i suoi indirizzi personali, le sue abitudini.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA