Nicola Gratteri
3 minuti per la letturaNAPOLI – A mezzogiorno in punto è iniziata la cerimonia dell’immissione in possesso ed esercizio delle funzioni di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli di Nicola Gratteri. A presiedere la cerimonia Elisabetta Garzo, presidente del tribunale di Napoli. Gratteri, affiancato dal procuratore facente funzioni Sergio Ferrigno, ha accettato l’incarico di capo della Procura di Napoli. Nelle prime file della Sala “Arengario” del Palazzo di Giustizia “Alessandro Criscuolo” è presente anche il procuratore Nazionale antimafia Gianni Melillo, suo predecessore alla guida della Procura di Napoli.
«Ho lasciato una Calabria dove migliaia di cittadini hanno di nuovo fiducia nella giustizia e hanno denunciato anche famiglie di ‘Ndrangheta di primo livello. Io sono ottimista, spero di farcela anche a Napoli. Spero che il mio ufficio possa essere da subito credibile al fine di ricevere più denunce». Sono queste le prime parole da procuratore di Napoli di Nicola Gratteri, che ieri mattina si è insediato come capo della Procura più grande d’Italia.
«Da oggi – ha detto nel corso del suo discorso – sento ancora di più il peso dell’incarico. Spero di concordare al più presto incontri con tutte le parti, per creare sinergie e togliere eventuali farraginosità, per dare risposta di giustizia alle persone che sperano in noi come ultima spiaggia». «Il primo passo sarà fare una riunione con il mio ufficio, voglio ascoltare tutti, capire se ci sono problemi e criticità per affrontarli subito. Voglio fare sinergia con tutte le istituzioni, incontrare la polizia giudiziaria per capire cosa si sta facendo e cosa si può fare».
I primi giorni saranno «una full immersion di conoscenza». Ai giornalisti che gli chiedono se si definisse “decisionista”, Gratteri risponde: «È la mia caratteristica, non mi alzo da una riunione senza aver preso una decisione, non rinvio mai a domani. Ho sempre fretta di perdere tempo, non mi piacciono i perditempo. Non voglio adulatori o maggiordomi, non amo fronzoli. Voglio persone vere con le quali guardarci negli occhi e dirci cosa pensiamo». In sala era presente anche il cantante Enzo Avitabile, con il quale il procuratore Gratteri ha scambiato un abbraccio affettuoso.
Diverse personalità della magistratura hanno preso la parola per rivolgere il benvenuto al neo procuratore di Napoli. Tra questi Gianni Melillo, predecessore di Gratteri e attuale capo della Procura Nazionale Antimafia: «Questo – ha detto Melillo – è un giorno importante per la città di Napoli. Conosco le qualità umane e professionali di Gratteri, ma anche l’ufficio che guiderà. E sono certo che sarà un ottimo procuratore di Napoli.
Tra noi c’è stima reciproca e sono qui anche per smentire inesistenti contrapposizioni tra noi. Il mio è un autentico sentimento di ammirazione per quanto fatto in Calabria e durante la sua carriera. La Procura Nazionale Antimafia continuerà ad essere al fianco della Procura di Napoli». A presiedere la cerimonia Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale di Napoli: «Gratteri avrà tra le priorità la lotta alla criminalità organizzata e comune, in un momento particolarmente difficile per la città di Napoli, alla quale bisognerà garantire un futuro migliore e di giustizia».
In aula presente anche una delegazione di cittadini e una ventina di magistrati di Catanzaro, procura che Gratteri ha guidato per sette anni portando a termine, tra le tante inchieste, anche quella denominata Rinascita Scott, numericamente (nel senso di misure cautelari e indagati) la più rilevante mai fatta in Italia da una direzione distrettuale antimafia: 450 arresti che hanno sgominato la struttura e gli interessi delle cosche calabresi radicate a Vibo Valentia.
In una lettera di commiato i magistrati hanno riconosciuto a Gratteri «la capacità di renderli parte di un progetto che ha messo al centro delle nostre attività quotidiane non soltanto la tutela dei diritti che caratterizza ogni ufficio giudiziario, ma anche la necessità di riportare nel distretto un clima di fiducia da parte dei cittadini».
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